Alessandro Ramagli, coach della Tezenis Verona, ha parlato a Fabrizio Fabbri sul “Corriere dello Sport”, del fondamentale blitz di Trento raggiunto dalla sua squadra martedì: “Ogni volta che ci siamo trovati sul ciglio dello strapiombo e potevamo cadere giù, è arrivata una risposta. Abbiamo un finale di stagione da vivere tutto d’un fiato e sappiamo di dover limitare al massimo gli errori”.
Poteva essere diversa la stagione della Tezenis? “Sono realista e se traccio un bilancio, non ancora definitivo per carità, vedo che affrontando le sei migliori del campionato, ci metto anche Varese perché senza 16 punti di penalizzazione starebbe lassù, in 12 incontri abbiamo vinto una volta sola. Ci manca qualcosa per competere con quel tipo di squadre. Con le altre ce la siamo sempre giocata”.
Ramagli ha poi analizzato l’arrivo di Cyril Langevine: “Non possiamo caricarlo di responsabilità. È la sua prima volta in Italia. Ha fatto bene in Grecia dando una grande mano a far rimanere nella massima serie ellenica il Lavrio. Giocare in quel campionato ti allena a essere forte per le difficili condizioni ambientali. Questo può essere utile ora che qui da noi ogni partita è una battaglia. Ma nessuno deve credere che possa essere un salvatore della patria. Di Teo Alibegovic che atterra a Bologna e salva la Fortitudo alla sua prima uscita ne esiste uno”.
Contro Scafati domenica sarà il match della vita? “Lo era già Trento e abbiamo vinto. Non possiamo sbagliare e lo sappiamo. Avremo dalla nostra parte la gente. Io non sono uno da chiamata alle armi dei tifosi. Ma nell'ultima vinta in trasferta erano con noi in 200 e ci hanno dato forza. Siamo vicini al sold out. Ce ne daranno ancora di più contro una squadra che ha una rosa che non è da zona salvezza, con giocatori in grado di girare le partite a loro favore”.