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LBA Awards 2023: i 6 candidati al premio Coach Of The Year

Brase, Bucchi, Magro, Ramondino, Scariolo e Vitucci si contendono il premio di miglior allenatore dell'anno

Coach of the Year

Tra i tanti allenatori che hanno esaltato i propri giocatori, dando un’impronta e un’identità costante alle proprie squadre, ce ne sono sei che si sono contraddistinti, tanto da meritarsi la candidatura al premio di Coach Of The Year: Matt Brase (Openjobmetis Varese), Piero Bucchi (Banco di Sardegna Sassari), Alessandro Magro (Germani Brescia), Marco Ramondino (Bertram Yachts Derthona Tortona), Sergio Scariolo (Virtus Segafredo Bologna), Francesco Vitucci (Happy Casa Brindisi).

Per la prima volta, questo Award potrà essere votato anche dai fan.

Nell’Openjobmetis Varese che ha fatto sognare tutta Masnago e incantato l’intero campionato italiano c’è la fortissima impronta americana, espressa dal punto di vista tecnico dall’esordiente coach Matt Brase. Cresciuto tra High School e College ad Arizona, è stato allenato dalla leggenda Lute Olson, a cui il 40enne statunitense è legato da vincoli di sangue, essendo suo nonno. Dal 2012, Brase è entrato nell’orbita degli Houston Rockets, diventando anche per tre anni head coach della squadra affiliata ai texani in G-League, i Rio Grande Valley Vipers, e diventando assistant coach di Mike D’Antoni in NBA fino al 2020. Dopo un paio di anni senza sedere su nessuna panchina, l’intraprendente Matt ha deciso per la prima volta di viaggiare oltreoceano e rivoluzionare tecnicamente Varese, offrendole un gioco letteralmente imprevedibile e spregiudicato, votato al tiro nei primi secondi dell’azione (proprio come il “maestro” D’Antoni insegna) e al non fermare mai la palla. Tutto ciò si è convertito in cifre offensive stratosferiche, come dimostrano i 91 punti segnati a partita (nettamente primi in graduatoria, con Sassari seconda staccata a 84.8), il 98 di valutazione media (in testa per 0.7 su Bologna) e i 18.2 assist a partita (solo la Dinamo fa meglio con 19.6). Brase ha avuto anche il merito di scegliere i giocatori giusti per mettere in campo questo basket champagne: uno su tutti, il candidato all’MVP UnipolSai Colbey Ross, perfetto per giocare ad un ritmo irrefrenabile, ma anche un’ala dall’incredibile atletismo e duttilità come Jaron Johnson o un difensore e leader a tutto tondo come Markel Brown. Anche la coppia di centri, Tariq Owens – Guglielmo Caruso, gioca con grande fiducia nei propri mezzi, capitalizzando al meglio l’efficienza dei compagni e portando grande dinamismo sotto i tabelloni. Il presente e il futuro a stelle e strisce dell’Openjobmetis Varese è ben segnato, soprattutto grazie alla non più sorpresa Matt Brase.

Piero Bucchi, confermato sulla panchina del Banco di Sardegna Sassari dopo quanto di buono fatto vedere nella seconda metà della passata stagione, è stato il pilastro dell’ennesima annata di altissimo livello della Dinamo. Dopo aver mancato la qualificazione alla Frecciarossa Final Eight, i biancoblu hanno decisamente cambiato marcia conquistando sette vittorie consecutive in campionato a cavallo della Coppa Italia e piazzandosi agevolmente tra le prime otto classificate della classifica. Bucchi ha mantenuto nel Banco di Sardegna il solito stile offensivo e coinvolgente, fatto di tanti tiri in transizione e da tre punti. A confermarlo ci sono anche le cifre: Sassari ha il secondo miglior attacco del campionato (84.8 punti realizzati a partita, dietro solo ai 91 di Varese), la quarta miglior valutazione (94.9, dietro Varese, Bologna e Milano), la miglior media assist (19.6 di media, davanti ai 18.2 di Varese e Scafati) e la miglior percentuale sia nel tiro da tre punti (40.5%, davanti al 39.4% di Venezia) che nel totale tiri (49%, sopra al 48.3% di Bologna). Ad apprezzare questo stile di gioco run&gun sono soprattutto i giocatori, dato che tiratori micidiali come Filip Kruslin (49.6% di realizzazione dalla lunga distanza, meglio di lui fa solo Petrucelli di Brescia) ed Eimantas Bendzius (44.8% da tre, 8° miglior dato del campionato) sfruttano l’atletismo di Chris Dowe e Gerald Robinson – due perni fondamentali nell’attacco biancoblu - nel guidare la transizione dal palleggio per segnare da lontano e piazzare i micidiali break biancoblu che uccidono sportivamente gli avversari. Da sottolineare anche come Piero Bucchi abbia dato costantemente maggior fiducia all’emergente Ousmane Diop, centro dalle qualità tecniche sopraffine e dotato di grande grinta su entrambe le metà campo. Insomma, proprio come il coach insegna e pretende.

Al di là della straordinaria impresa della Frecciarossa Final Eight 2023, Alessandro Magro è riuscito a rimettere nella giusta direzione il cammino in campionato della Germani Brescia, risollevandola dopo una lunga striscia di sette sconfitte consecutive tra gennaio e marzo e facendola uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Coach Magro, dopo l’annata oltre le aspettative della passata annata chiusa al 3° posto in classifica, ha avuto maggiori difficoltà a dare identità al proprio gruppo e ad equilibrare le fatiche del doppio impegno Serie A – Eurocup; tuttavia, il boost emotivo dato dalla Coppa Italia conquistata ha lanciato i biancoblu nella risalita e nei successi prestigiosi contro Milano e Tortona. Brescia è stata inoltre glaciale nel battere le avversarie della parte bassa della classifica (Trieste, Napoli, Verona, Reggio Emilia) e giocarsi in queste ultime due giornate un posto nei playoff. Dal punto di vista tecnico, la mano di coach Magro si è notata soprattutto nell’inserimento nei meccanismi della squadra di Tai Odiase, centro di grande stazza e àncora difensiva dalle notevoli abilità nella protezione del ferro, e CJ Massinburg, guardia americana di grandissimo talento individuale che in uscita dalla panchina ha pochi eguali nell’intero campionato. Far convivere proprio il numero 5 con i compagni di reparto Amedeo Della Valle e un cresciutissimo John Petrucelli e lasciargli in mano sia la second unit che molti possessi decisivi nelle fasi calde di una partita, è stato il vero tocco di classe del coach di origini toscane. A tutto ciò si aggiunge l’equilibrio trovato tra due playmaker complementari tra di loro come il più tiratore Aleksej Nikolic e l’eccentrico (nettamente in ascesa) Troy Caupain, oltre che la conferma su un elevato rendimento di Kenny Gabriel, Michael Cobbins e Christian Burns. La Germani Brescia è tornata quindi a essere la mina vagante del campionato e gran parte dei meriti è anche da attribuire al suo condottiero Alessandro Magro.

Dopo l’exploit della passata stagione conclusosi in semifinale Scudetto e con una finale di Coppa Italia, la Bertram Yachts Tortona è riuscita a confermarsi nelle parti altissime della classifica grazie alla conferma di gran parte del roster (Mortellaro, Tavernelli, Filloy, Severini, Daum, Cain e Macura) e del proprio timoniere tecnico: Marco Ramondino. Il coach di origini campane ha già guidato la squadra a superare il record cumulato in regular season dal Derthona nella passata annata (17 vittorie su 30 giornate nel 2021/22 e 18 successi già raggiunte sui 28 turni disputati nel campionato corrente), nonostante uno stile di gioco comunque variato; infatti, passando da un playmaker puro come Chris Wright a un realizzatore di elevata caratura europea come Semaj Christon, Ramondino si è esaltato mantenendo sempre tutto il gruppo offensivamente coinvolto e riducendo al minimo il numero di palle perse (solo 10.8 a partita, alle spalle unicamente dell’Happy Casa Brindisi con 9.9). Ciò che veramente caratterizza comunque la squadra del presidente Picchi è la grande impronta difensiva, con i piemontesi che subiscono solo 77.8 punti di media, dietro solo a Milano, Reggio Emilia, Trento e Bologna, grazie a una fisicità decisamente sopra gli standard e una coppia di centri Leon Radosevic – Tyler Cain molto affidabile nella protezione del ferro. L’aver aggiunto Demonte Harper e Leonardo Candi sul perimetro, inoltre, ha innalzato notevolmente la solidità sugli esterni e reso molto difficile superare la Bertram Yachts in tutti i ruoli del campo. Insomma, Tortona non è più una semplice mina vagante o una sorpresa del campionato, quanto una corazzata e un’avversaria che tutti i club di Serie A ritengono tale. E una parte del merito di questo cambiamento di status è certamente da recapitare all’indirizzo di Marco Ramondino.

Dopo aver raggiunto la finale Scudetto nella scorsa edizione ed essersi misurata nuovamente sul palcoscenico dell’Eurolega, la Virtus Segafredo Bologna sta completando una regular season da capolista, forte di un roster lunghissimo e di una guida in panchina dal palmarès che parla per sé: Sergio Scariolo. Il coach attualmente campione d’Europa e del Mondo in carica con la nazionale spagnola ha messo le basi a un gioco bianconero che vale il quarto miglior attacco della Serie A UnipolSai (84.1 segnati di media, dietro Varese, Sassari e Pesaro) e la quarta miglior difesa (solo 77.3 punti subiti a partita, dietro Milano, Reggio Emilia e Trento), per un totale di 97.3 di valutazione (solo Varese fa meglio con 98). La Segafredo gioca in modo positivamente cinico, soprattutto quando riesce a mettere in moto Tornik’e Shengelia sotto i tabelloni, Milos Teodosic in uscita dai blocchi e Marco Belinelli da oltre l’arco, permettendo così ai compagni di finalizzare i giusti vantaggi creati. Tra gli altri pezzi da 90 nella sua squadra, Scariolo ha certamente valorizzato il contributo di Semi Ojeleye, ala dalla muscolatura impressionante un carro armato senza eguali in Serie A UnipolSai e perfetto completo del più versatile e longilineo Kyle Weems e dell’ormai acclamato Jordan Mickey, ala-centro dalla rimarcata fama continentale. In tutto ciò non si deve dimenticare l’importante crescita dimostrata dal giovane Nico Mannion, la solidità di Daniel Hackett e l’estro di Gabriel Lundberg, per una squadra che può ancor di più mostrare tutto il proprio valore negli imminenti di playoff. E se lo farà da testa di serie numero 1 del tabellone, il merito è anche del direttore d’orchestra plurimedagliato che siede in panchina.

Sulla panchina dell’Happy Casa Brindisi dal lontano 14 dicembre 2017, Francesco Vitucci è ormai di casa al PalaPentassuglia e un beniamino del popolo pugliese. Nonostante un avvio di stagione non semplice e la mancata qualificazione alla Frecciarossa Final Eight 2023, i biancoblu si sono accesi ufficialmente appena terminato il girone d’andata, raggiungendo sette vittorie su partite, inclusa la spettacolare rimonta da -24 negli ultimi 10 minuti contro la capolista Bologna. La stagione dei pugliesi ha decisamente cambiato volto con l’approdo di Doron Lamb e il recupero dall’infortunio al tendine d’Achille di D’Angelo Harrison, vedendo miglioramenti soprattutto in attacco, metà campo in cui Brindisi ha migliorato la propria media fino all’83.3, 5° miglior attacco del campionato dietro Varese, Sassari, Pesaro e Bologna. L’Happy Casa è anche la squadra che perde meno palloni a partita tre le 16 squadre in Serie A (9.9, a compensare un basso numero di assist, 13.4 d media), frutto anche di un gioco offensivo molto basato sul talento individuale di autentici attaccanti come Ky Bowman, D’Angelo Harrison, Marcquise Reed, Nick Perkins e anche l’ormai certezza Bruno Mascolo. Vitucci ha avuto il merito anche di esaltare le caratteristiche perimetrale di Andrea Mezzanotte, oltre che ormai una certezza in uscita dalla panchina a nome Jordan Bayehe, perfetto cambio complementare di uno dei centri più dominanti del campionato. Insomma, ennesima stagione al vertice della “Stella del Sud”, ennesimo spettacolo per un popolo che vive con il basket nelle vene ed ennesima conferma delle qualità tecniche di un coach ormai bandiera del campionato italiano.

 

Il premio del Coach Of The Year, così come tutti gli altri LBA Awards, potrà essere votato su sito e app LBA fino all'8 maggio.

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