Nel basket, si sa, non è solo ciò che succede nella metà campo offensiva a decidere le partite e a decretare chi siano i vincitori e chi i vinti. Questi infatti, puntualmente, vengono definiti anche, se non soprattutto, da come ci si comporta (o non comporta) in difesa, specialità in cui, nel campionato italiano, alcuni sono riusciti a eccellere più di altri. Questi, dunque, i cinque candidati al premio di Best Defensive Player SNAIPAY della Serie A UnipolSai 2022/23: Ky Bowman (Happy Casa Brindisi), Filip Kruslin (Banco di Sardegna Sassari), Nicolò Melli (EA7 Emporio Armani Milano), Alessandro Pajola (Virtus Segafredo Bologna) e John Petrucelli (Germani Brescia).
Aiutato da quel dinamismo e quella esplosività che gli hanno molto speso permesso di essere un fattore in attacco per Brindisi (20 gare in doppia cifra sulle 28 disputate compresa la memorabile prova da 31 punti contro l’Aquila Trento), Ky Bowman si è distinto in stagione anche per l’apporto dato alla causa pugliese in difesa. Qui egli è riuscito, massimizzando la sua mobilità e la sua velocità di riflessi, a presidiare con costrutto il perimetro dove, alzando la pressione sugli esterni avversari e agendo brillantemente sulle linee di passaggio, ha costituto quindi in più d’un occasione motivo di disturbo. Ciò si è tradotto in un ingente numero di palloni recuperati tanto per lui (1.7, miglior dato della lega) quanto per l’Happy Casa (7.6, secondo valore assoluto) la quale di conseguenza, forzando 13.4 turnover a partita (seconda formazione dietro a Verona), si è trovata a poter amministrare tanti nuovi possessi. Guidata dall’attitudine e dall’esempio di Bowman poi, la formazione pugliese si è guadagnata sul campo anche la nomea di essere una delle più competenti lungo l’arco del tiro da tre punti visto il 34.1% concesso, una percentuale (la quarta migliore del torneo) su cui ha inciso pure il buon lavoro svolto dagli uomini di Vitucci nel disinnescare le trame avversarie (i 15.1 assist concessi sono il quarto miglior riscontro della Serie A). Bowman chiaramente ha condizionato la conquista di questi traguardi difensivi i quali, in maniera lecita, ammettono l’ex Golden State Warriors nel novero dei migliori difensori del campionato.
Se il Banco di Sardegna Sassari è stato autore di una seconda parte di stagione a dir poco brillante con undici vittorie (di cui sette consecutive) nelle quindici gare disputate dall’8 gennaio in poi, lo deve anche ad una solida ed efficace coesione difensiva trovata tra gli elementi ruotati in campo da coach Bucchi. Fra questi, uno che per versatilità, impegno e utilità si è messo particolarmente in luce è stato Filip Kruslin il quale, nella sua miglior stagione in Serie A sia a livello statistico che per numero di successi conseguiti, ha abbinato a qualità di tiratore sopraffino (il 49.6% da tre punti è il secondo valore assoluto del campionato) un apprezzato sforzo nella propria metà campo. Qui i suoi 198 centimetri per 94 chilogrammi, accompagnati da un’apprezzabile mobilità, gli hanno consentito in più d’un occasione di cambiare e spendersi su tutto il pacchetto esterno avversario e, a volte, tenere testa in maniera vincente anche ai lunghi rivali. Ciò, nel complesso, ha consentito al classe 1989 di Zagabria di recuperare diversi palloni in prima persona (l’1.1 di media è il 18° valore del campionato e il primo del roster sassarese al pari di quelli di Robinson e Bendzius) e alla Dinamo di disporre di una carta importante per alzare ulteriormente il numero di palle perse forzate (13.1, quinto dato della Serie A) e, conseguentemente, di recuperi (terza squadra con 7.6). Mixando i frutti di questo sforzo difensivo con un attacco tra i più prolifici in Serie A, Sassari ha creato i presupposti (testimoniati dal 4.2 di plus-minus di squadra dietro a Milano e Virtus Bologna) per una seconda parte di stagione in crescendo e arrivare così a guadagnarsi un piazzamento nelle zone alte della classifica che, avendolo visto coinvolto in prima persona con la sua bidimensionalità, potrebbe valere a Kruslin il lasciapassare per il titolo di Migliore Difensore SNAIPAY della stagione.
Oltre alla conclamata capacità di colpire in attacco sfruttando un ventaglio di soluzioni molto ampio (dal gioco spalle a canestro al roll dinamico dopo aver bloccato il proprio palleggiatore fino al pick’n pop), una delle altre qualità di Nicolò Melli che lo rendono un giocatore tanto apprezzato quanto utile è la capacità di saper produrre dividendi importanti nella propria metà campo. Qui il trentaduenne portacolori dell’EA7 Emporio Armani Milano, oltre a impiegare con profitto i propri centimetri nella muscolosa arte del rimbalzo (i 4.5 rimbalzi difensivi fatti registrare quest’anno sono il suo miglior valore della carriera in Serie A e il tredicesimo miglior dato del torneo 2022/23), è in grado di sfruttare con costrutto la sua mobilità e le sue leve per portare aiuti puntuali e verticali, ostacolare al penetratore di turno la via del ferro, subire preziosi sfondamenti e, in molti casi, tenere in maniera competente anche le iniziative dei piccoli che si trovano ad attaccarlo. Tutto ciò ha consentito all’ex Pelicans e Mavericks di chiudere per la terza volta in carriera la stagione regolare del primo campionato tricolore con un recupero di media a partita ma, prima ancora, di risultare una parte fondamentale in tanti stint e parziali favorevoli della sua squadra che, in molteplici occasioni, ha tratto da lui la grinta, le certezze e l’energia necessarie per mettere il sigillo su tanti incontri. Tra i pochi a detenere dunque le chiavi del sistema difensivo milanese (il più efficiente del campionato), Melli ha fatto valere anche quest’anno la sua versatilità sui 28 metri, aspetto questo che, parallelamente a renderlo il quarto giocatore per plus-minus della Serie A (+8.1 il suo dato), l’ha reso uno dei papabili candidati al premio di Best Defensive Player SNAIPAY dell’anno.
Pur avendo solamente ancora 23 anni, Alessandro Pajola può essere già considerato, grazie all’esperienza maturata in sette stagioni in Serie A, uno dei giocatori meglio predisposti e più redditizi in Italia nella metà campo difensiva. È qui infatti che il classe 1999 di Ancona riesce a dare il meglio di sé producendo un effort che non risulta particolarmente tangibile attraverso le statistiche (0.9 recuperi, 1.8 rimbalzi totali di cui 1.4 difensivi, +1.1 di plus/minus) ma resta facilmente riscontrabile guardando le partite della Virtus Segafredo Bologna. Con questa canotta, l’unica da lui mai indossata nel massimo campionato italiano, l’esterno marchigiano quando è stato impiegato ha brillato nei propri quattordici metri per applicazione, grinta e capacità di entrare a sottopelle a chi è finito sulla sua marcatura. Aiutato prima ancora dalla sua voglia che dalle sue doti atletiche (comunque evidenti), egli infatti è riuscito puntualmente a rendere la vita difficile all’attaccante di turno esercitando una giusta e costante dose di pressione, prodigandosi in scivolamenti rapidi e contestando i tiri in maniera competente. Tutto questo lavoro ai fianchi si è tradotto, spesso, in errori, cattive scelte, confusione e nervosismo dell’avversario che, chiaramente, sono andate a vantaggio di una squadra, quella felsinea, la quale (anche grazie alla coinvolgente dedizione difensiva del numero 6) quest’anno ha chiuso come quarta miglior retroguardia del torneo per punti (77.3) e percentuale da due punti concessa (50.3%), seconda per rimbalzi concessi (33), quinta per percentuale dal campo concessa (44.7%) e seconda plus-minus fatto registrare di media dagli avversari contro di lei (-6.9). Pajola in tutti questi risultati collettivi ha messo lo zampino in maniera importante regalandosi, in questo modo, la possibilità di bissare il titolo di miglior difensore del campionato conquistato lo scorso anno.
Prendendo in esame i motivi che hanno portato John Petrucelli ad essere uno dei giocatori della Germani Brescia a godere del maggior minutaggio in campionato, è doveroso nominare anche la sua spiccata spendibilità nella metà campo difensiva, una zona del parquet questa dove i 193 centimetri per 82 chilogrammi del numero 11 biancoblu e la sua velocità di piedi lo rendono certamente un asso importante nella manica di coach Magro. In grado di dare una mano a rimbalzo e, soprattutto, di cambiare con naturalezza sull’intero pacchetto esterni degli avversari, il nativo di Hicksville è uno che in difesa si cimenta con energia e applicazione, virtù queste che nella Serie A 2022/23 lo hanno reso il quarto giocatore per recuperi del torneo con 1.4 a partita e il quindicesimo per plus-minus con +4.6, un dato che ben rende l’idea di come e quanto l’ex Ratiopharm Ulm abbia inciso negli ultimi mesi sui ventotto metri. Anche spinta dalla propensione e dagli istinti di Petrucelli, la difesa della Leonessa è riuscita con più che discreti risultati a rallentare la fluidità degli attacchi rivali (quinta miglior formazione della competizione nel contenimento degli assist) e a contestare le conclusioni altrui (tra le migliori otto squadre per percentuale dal campo concessa) salendo di tono specialmente dal 26 marzo in avanti, ovvero quando, nel periodo che l’ha vista imporsi in 5 delle 6 gare di campionato disputate, ha subito una media di 74.5 punti a partita con un massimo di 79. Petrucelli ovviamente è stato coinvolto e protagonista di questo risultato guadagnandosi una candidatura per il titolo di Miglior Difensore SNAIPAY.
Il Best Defensive Player SNAIPAY della Serie A UnipolSai 2022/23, al pari di tutti gli altri LBA Awards della stagione, si potrà votare nella sezione MyLBA del sito e sull’app fino all’8 maggio.