C’è aria di soddisfazione in casa Dolomiti Energia Trentino per il percorso fatto nell’annata sportiva 2022/23. Nonostante l’eliminazione (ma l’esperienza comunque formativa) in Eurocup, la formazione bianconera ha raggiunto infatti la qualificazione sia alle Final Eight che ai playoff di campionato, due risultati questi che, assieme a quelli conseguiti a livello di bilancio, consentono alla società trentina di sorridere e riscattare le difficoltà dello scorso anno: “Il 2022 è stato l'annus horribilis dell'Aquila che per la prima volta nella sua storia in serie A aveva mancato l'accesso ai playoff. Il sesto posto è stato un risultato straordinario. Dobbiamo essere però onesti intellettualmente e riconoscere che un paio di canestri in più o in meno avrebbero potuto farci chiudere al quarto posto o magari estrometterci dai playoff. Nel valutare una stagione non possiamo limitarci a questo. Siamo stati l'unica società a schierare in pianta stabile tre giocatori Under 22 con solo quattro stranieri. Ma la forza della nostra società è sempre stata, e dovrà sempre essere, quella di investire sulle persone” ha dichiarato a Guido Pasqualini su "L’Adige" il direttore generale Andrea Nardelli, orgoglioso anche di un altro traguardo raggiunto dal club bianconero.
“Dopo il Covid, il mandato del CdA era quello di prestare grande attenzione ai bilanci. E siamo riusciti a chiudere il bilancio in pareggio. Il nostro budget ammonta a quattro milioni e mezzo che diventeranno cinque vista la partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia e ora ai playoff. Sono dieci le squadre che hanno risorse maggiori delle nostre” ha rivelato il dg della Dolomiti Energia il quale poi, in merito proprio alla sfida con Reggio Emilia, ha voluto fugare il campo da ogni dubbio.
“Noi giochiamo per vincere, sempre. Da domenica scorsa siamo già in clima playoff e la nostra mentalità ora non deve cambiare, nemmeno per un attimo. Anche perché c'è ancora una possibilità di chiudere al quinto posto e noi vogliamo giocarcela. L’obiettivo ai playoff? Intanto vincere gara 1 dei quarti, poi si vedrà”.
Se in campionato, dunque, Trento si è guadagnata sul campo la possibilità di allungare il proprio cammino, in Eurocup invece il viaggio dell’Aquila si è fermato al termine della stagione regolare col mancato accesso alla fase ad eliminazione diretta.
“Se in campionato abbiamo avuto fortuna, con un paio di partite vinte con canestri segnati alla sirena, non possiamo certo dire altrettanto dell'Eurocup. Fosse entrato il tiro di Grazulis, avremmo conquistato la qualificazione. Certo, volevamo fare meglio ma su quattro successi, due partite le abbiamo vinte contro Gran Canaria e Turk Telekom Ankara, le due squadre viste in finale. Abbiamo pagato gli alti e basi, lasciando alcuni punti per strada anche per colpa nostra” ha affermato Nardelli prima di augurarsi, il prossimo anno, di riabbracciare il filo proprio con l’Eurocup.
“L'Europa è una dimensione che ci piace e ci arricchisce. Lo scambio, anche culturale, con gli altri club ci fa crescere. E senza la Coppa giocatori come Spagnolo e Atkins non sarebbero venuti a Trento. La prelazione è naturalmente sull'Eurocup, cui abbiamo già partecipato sette volte, anche se il torneo è davvero impegnativo con 18 partite. Ma sono più i pro che i contro”.
Ovviamene, a stagione ancora in corso, non si sa ancora con quali volti Trento tornerà eventualmente a calcare i parquet continentali.
“Noi siamo contenti di tutti, poi vedremo. Chiaro che se un giocatore da noi si mette in luce, l'anno dopo ci sarà qualcuno che lo pagherà di più. Se poi tornano, come ha fatto Lockett, significa che qui sono stati bene. Spagnolo è un vanto per noi. La logica era aiutarlo a migliore sapendo che se avessimo fatto bene il nostro lavoro, sarebbe stato impossibile trattenerlo da noi” ha detto Nardelli in merito alla possibile conformazione del roster del prossimo anno.
