Rassegna Stampa

EA7 Emporio Armani Milano, Ettore Messina a tutto campo: “Annata sinora complessa ma abbiamo già dimostrato gran voglia di rigenerarci. Un rimpianto della mia carriera? Il Preolimpico del 2016”

Il coach dell’Olimpia ha rilasciato una lunga intervista sul “Corriere dello Sport”

Ettore Messina

Intervistato da Andrea Barocci sul “Corriere dello Sport”, Ettore Messina ha parlato della regular season della sua EA7 Emporio Armani Milano chiusa al primo posto: “Gli americani dicono "Il prossimo in piedi e avanti". Il primo posto è stato una grande soddisfazione, una gara in più in casa può sempre essere utile. Allo stesso tempo so che abbiamo dovuto fare e disfare in continuazione. La capacità di adattamento e la voglia dei ragazzi di affrontare anche insuccessi personali, perché c'è chi ha giocato meno, o meno bene di quello che si aspettava, mi fa essere grato alla squadra per la disponibilità di tutti”.

Quest’annata è stata comunque costernata da parecchi infortuni: “Sinceramente conta poco ciò che è stato per me, molto più importante invece quello che è stato per i giocatori. Ovvero un anno molto complesso. Per questo l'aver dimostrato questa continua voglia di rigenerarsi mi fa avere un grande rispetto per i miei giocatori. Tra l'altro, mentre prima eravamo molto pochi, ora siamo in sovrabbondanza: qualcuno sa già che non giocherà, e questa è una cosa durissima. Non ho soluzioni a riguardo, e rispetto molto la disponibilità che mantengono tutti. Avere persone che collaborano a questo fare e disfare, è fondamentale".

Messina ha poi indicato il suo mantra per il basket e nella vita in generale: “Cercare di avere sempre una comunicazione diretta e onesta. Non posso venirti a raccontare storie sul perché non giochi: se non giochi è per questo motivo, e te lo dico. Forse dovrei essere più bravo a vedere il bicchiere mezzo pieno, però purtroppo ho il mio carattere. L'unica cosa che posso garantire è quella che il maestro Gregg Popovich chiama "brutal onesty", onestà brutale. Non è voler scimmiottare un grande che non è copiabile, è piuttosto un insegnamento fondamentale. Anche per i più giovani: devi comunque aiutarli ad affermarsi secondo questo criterio”.

Il coach dell’Olimpia si sente quasi in “dovere” di conquistare la fatidica terza stella? “Non lo sento come tale se non perché mi piacerebbe che la squadra finisse bene questa stagione. Se lo merita. Ma ci sono tanti altri che se lo meritano. Noi di certo non possiamo dire "siamo i più belli del reame e vinciamo". Mi ha molto appassionato l'intervento di Antetokounmpo che in qualche modo si ricollega alla domanda: alla fine, come ha spiegato lui, se hai la capacità come gruppo e come individui di dire onestamente "qui non ho fatto bene o non ho fatto tutto ciò che andava fatto", è già un'autocritica molto forte che permette di migliorare nel futuro”.

Infine, Messina ha comunque un sogno irrealizzabile: “Purtroppo esiste: partecipare alle Olimpiadi. Aver mancato la qualificazione al preolimpico di Torino nel 2016 è un dispiacere ancora molto forte. Mai dire mai? Ormai sono treni passati”.

Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Marketplace
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Official Luxury Rental Car Supplier
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor