Intervistato da Massimo Pisa su “La Repubblica”, il coach dell’EA7 Emporio Armani Milano Ettore Messina ha parlato del fatto che l’Olimpia può puntare alla terza stella da cucire sulla canotta: “Non ne parliamo o faremo come ha detto Jae Crowder, l'ala dei Milwaukee Bucks in Nba, dopo l'eliminazione. Pensavano a finale e titolo, ma bisogna prima arrivarci. Per noi significa guardare ai quarti con Pesaro, che gioca con nulla da perdere e l'organizzazione che Repesa dà alle sue squadre. Siamo favoriti ma, se non giochiamo con le scarpe allacciate, dei pronostici non ce ne faremo nulla”.
Per Milano vincere è una responsabilità? “Un desiderio, che mi piace di più. Nello sport sento tanti vogliamo o dobbiamo fare. Ma sono due verbi che non tengono in considerazione l'avversario, perché vogliono, e devono, anche gli altri. Il resto son parole di chi vuole infiammare la platea”.
Messina ha poi esaltato le qualità di Shabazz Napier, colui che si è preso il posto carismatico lasciato in estate da Sergio Rodriguez: “Magari Shabazz è meno vocale del "Chacho", ma ha avuto subito credito dai compagni. E di leadership ne abbiamo in Melli, Hines, gli stessi Shields e Datome. E abbiamo ritrovato Johannes Voigtmann: negli ultimi due mesi abbiamo rivisto quello vero, del Cska Mosca e della nazionale”.
Il coach è stato costretto a delle scelte riguardo il suo reparto stranieri: “Sì, dicendo la verità. E gli esclusi si stanno allenando come matti: a Davies ho spiegato quello che in questo momento ci dà Voigtmann. A Pangos che faremmo fatica a giocare con tre guardie piccole”.
Per questi playoff, infine, Messina ha un desiderio: “Sogno di tornare a vivere le atmosfere dell'anno scorso. Quando il pubblico del Forum ci spinse a vincere, fu un momento di coesione tra squadra e città molto bello”.