Intervistato da Walter Fuochi su “La Repubblica”, Ario Costa, presidente della Carpegna Prosciutto Pesaro, ha parlato del bilancio dell’annata della sua squadra in caso di k.o. questa sera contro l’EA7 Emporio Armani Milano e della seguente eliminazione: “Strapositivo. Tutti gli obiettivi raggiunti, e in largo anticipo. Semifinale di Coppa Italia, play off scudetto, per 4-5 mesi Pesaro tra quarto e sesto in classifica, prima di una flessione in fondo fisiologica e il play off riacchiappato all'ultima giornata. Totale: bene, oltre ogni pronostico. Adesso la sfida impossibile contro Milano. Usciremo subito? Faremo festa lo stesso”.
Rispetto alle ambizioni della squadra del Costa giocatore, questa è un’altra Pesaro: “Sì, anche se riemerge sempre la nostalgia. Tanta, troppa, e dovremmo tutti superarla. La storia va custodita e ricordata, ma quei tempi non si ricreeranno, a meno che non arrivi il paperone che dice "ci penso io", ma che non vedo all'orizzonte. Credo vada apprezzato quel che c'è: un'identità conservata, una navigazione tranquilla, la voglia di fare qualcosa di più, il pubblico in aumento. La gente viene, e sente ancora il richiamo dei grandi nomi: stasera ne aspettiamo 5-6 mila, è giovedì, e la zona da cui attingiamo, nelle Marche e anche fuori regione, è stata flagellata da questa calamità. Per Bologna toccammo 9 mila, le vecchie classiche attirano sempre”.
Il presidente ha poi ricordato i momenti d’oro con a capo Valter Scavolini: “Ricordi stupendi. Un proprietario che era pure un padre di famiglia, una società perfetta che non faceva mancare nulla, allenatori di qualità, squadre forti, e vorrei dire che un gruppo di giocatori italiani come Magnifico-Costa-Gracis-Zampolini s'è poi visto più poche volte. Dieci anni incancellabili per tutti noi, una città in amore, peccato solo quel palazzetto troppo piccolo. Però basta così. Con la nostalgia non si fa strada”.
