Intervistato da Ubaldo Saini su la “Tribuna di Treviso”, l’ala finlandese Mikael Jantunen si è raccontata parlando delle sue passioni in gioventù e della sua voglia di fare il calciatore da piccolo: “Era il mio sogno di bambino, ed è stato lo sport che ho praticato fino all'età di 11 anni. Come centrocampista ero bravino, solo che ero anche molto più alto della media, e si sa come vanno queste cose: mi notò un allenatore di una squadra di basket locale e mi propose di provare. Non ho più smesso, anche perché col piede che mi ritrovo sarebbe stata dura continuare col calcio”.
Jantunen si è trovato poi a scegliere tra la strada del professionismo e quella del college: “Già, ho dovuto scegliere quale strada prendere. Tentare la strada del college negli Stati Uniti mi sembrava l'opzione migliore, se fossi diventato subito professionista in Europa non ci sarei più potuto andare. Così ho scelto il college, avevo diverse opzioni tra cui scegliere e sono andato a Utah per due anni. Un'esperienza davvero formativa".
Jantunen è compagno in Nazionale di Lauri Markkanen, votato come Most Improved Player della stagione NBA: “Mi ha fatto molto piacere per lui, è un ragazzo d'oro e di grande talento. Ho avuto modo di dargli alcune indicazioni sulla zona per aiutarlo ad ambientarsi in fretta. Ha disputato una grande stagione e ha ancora ampi margini di crescita”.
Mikael ama anche molto la sua terra natìa: “La Finlandia è davvero un paese dove è semplice vivere. Puoi essere te stesso ed esprimerti come preferisci, senza timore di essere giudicato per questo. Si sta davvero molto bene, a parte il periodo invernale dove fa molto freddo ed è buio per tante ore”. L’Italia invece è un mondo completamente diverso: “Non c'è dubbio, il tempo è decisamente diverso, molto meglio qui. Il clima è più mite, e ci si rilassa più facilmente. Qui posso vivere in maniera tranquilla, dedicarmi alla mia passione per il golf e per la cucina. La mia specialità è un piatto tipico finlandese, si chiama "makaroonilaatikko", che qui in Italia è come la pasta al forno. L'ho provato anche qui, ed è davvero buono”.