Intervistato da Marco Vigarani sul “Corriere del Trentino”, il presidente della Dolomiti Energia Trentino Luigi Longhi ha fatto un bilancio sull’annata appena conclusa: “Degna di quelle in cui abbiamo raggiunto la finale scudetto. Dovevamo riscattarci e lo abbiamo fatto. Siamo tornati a essere Aquila. Cosa mi rende orgoglioso della stagione? Il fatto che l'anima italiana sia tornata protagonista, aiutata da un gruppo di stranieri consapevoli della nostra realtà. Senza dimenticare il lavoro fatto dal dg Nardelli e dal ds Gaddo per condurre il club in una nuova dimensione”.
Dopo aver assimilato l’addio con “enorme dispiacere per l’amicizia che ci lega” di Lele Molin, adesso si guarda al nuovo allenatore: “Abbiamo acquisito l'esperienza necessaria per trovare la persona giusta. Vogliamo un allenatore che capisca i nostri punti di forza e deboli. Non abbiamo fretta. Stiamo definendo una rosa di papabili candidati, senza escludere la pista straniera”.
Da cosa ripartirà la Dolomiti Energia? “Dall'applauso dopo la sconfitta con Tortona, una tragedia sportiva quasi catartica. Tutta Italia ha visto cosa siamo, lavoreremo per ripartire da quel momento".