Intervistato dai quotidiani trevigiani, il presidente della NutriBullet Treviso Paolo Vazzoler ha fatto il punto sul mercato appena iniziato: “«Credo sia doveroso il ringraziamento (ad Andrea Gracis e Marcelo Nicola, ndr) a chi ha fatto tanto per la nostra realtà. Ripartiamo dalla Serie A che abbiamo mantenuto e da due professionisti che hanno voluto lavorare con noi. Plaudo Nando Marino, presidente della New Basket Brindisi: con un gentlemen's agreement raggiunto con un confronto diretto ha accelerato le pratiche per liberare tanto Vitucci quanto Giofrè. È un bel segnale di collaborazione”.
Il presidente apre poi una parentesi ampia sulla situazione societaria e finanziaria: “La nostra è una realtà unica poiché siamo rimasti la sola società nel panorama della Serie A interamente di proprietà di un consorzio di aziende, senza figure ibride, senza soci di maggioranza. Non c'è il mecenatismo dei vecchi tempi e questo è noto, ma non ci si può nemmeno paragonare a realtà come la vicina Venezia o come Brescia. O come Tortona, dove la proprietà (il Gruppo Gavio, ndr) sta investendo per creare una cittadella sportiva comprendente impianto di gioco, foresteria, uffici ed altro. Quello che Tortona fa oggi, noi l'abbiamo vissuto quarant'anni fa con i Benetton. Ma l'attualità è differente ed è composta anche da un settore giovanile che è al 100% nostro, capace per due anni di fila di arrivare alla finale della Next Gen Cup: un ottimo risultato, visto che altrove si spende meno o non si investe proprio sui giovani”.
Il budget non è stato ancora definito: “Oggi non c'è nulla di definito, le spese le conosciamo ed alcune di queste come ad esempio i parametri sono destinate a salire. Ma per le entrate ci sono delle valutazioni da fare, abbiamo un consulente per il marketing (Ferrigno, ndr) che sta lavorando benissimo battendo non solo la provincia. Alcune aziende contattate hanno espresso interesse, altre ci hanno chiesto di risentirci in seguito, in base a quel che dimostreremo di saper fare. I conti? Erano in perfetto ordine prima del Covid che ci ha colpiti duramente al botteghino. Per quanto i nostri biglietti siano tra i meno cari d'Italia, il Palaverde riveste sempre un ruolo centrale per noi. E continuerà a farlo”.