Parlando a Mario Carta su “La Nuova Sardegna”, il nuovo club manager del Banco di Sardegna Sassari Jack Devecchi ha parlato del suo nuovo incarico nel club, dopo aver interrotto la carriera da giocatore: “Ora ho un ruolo centrale di supervisione e coordinamento di tutti i settori del club con un focus sulla squadra maschile ma dando una mano alla carrozzina, alla femminile e alle giovanili. Insomma, avrò le mani dappertutto nella famiglia Dinamo, che dovrò coordinare portando la mia esperienza di giocatore. E rappresenterò la Dinamo anche nei confronti di istituzioni e sponsor".
Passare in questo nuovo ruolo da ex giocatore è un vantaggio ma anche un limite: “Fino a ieri ero parte del gruppo, e da capitano. Non sarà facile ma è una transizione che va fatta. Nei primi mesi dovrò abituarmi a dover guardare i miei ex compagni da bordo campo ma devo farlo, dovrò fare uno sforzo ma lo farò, anche se con un pizzico non dico di rammarico ma di gelosia e di invidia".
Questa è una Dinamo a forte connotazione sempre più europea: “Negli ultimi anni era molto a stelle e strisce ma abbiamo un po' faticato nella prima parte delle varie stagioni a trovare la chimica giusta. Con un peso specifico europeo superiore, invece, ora proviamo a partire subito al cento per cento, soprattutto nelle coppe europee".
Come ha visto Devecchi evolversi la Dinamo in questi 17 anni di permanenza? “Ha cambiato pelle più di una volta. La nostra forza è proprio quella di riuscirci e di non accontentarci mai. Arrivati in A siamo riusciti sempre a fare un passo in avanti rimanendo aggiornati sul pezzo. Il rischio è accontentarsi dei risultati, come sarebbe potuto capitare dopo il triplete. Invece abbiamo fatto due semifinali nelle ultime due stagioni, abbiamo dimostrato di avere sempre fame. Ecco, un passo in più in Europa è quello che ci è sempre mancato".