Intervistato da Marino Petrelli su “Il Messaggero”, Gigi Datome ha raccontato di come è andato il training camp di Folgaria con la Nazionale: “Molto interessante, abbiamo messo a punto già le idee che ci accompagneranno per tutta l'estate per arrivare ai Mondiali pronti sia dal punto di vista tecnico che mentale. La cosa che mi è piaciuta molto è che c'è stato grande entusiasmo da parte di tutti e sono felice che tanti ragazzi nuovi abbiano subito compreso lo spirito della maglia azzurra. Grazie ai tantissimi tifosi che ci hanno accolto e accompagnato in questi giorni, sono certo ne vedremo tanti anche al torneo di Trento (esordio domani contro la Turchia, sabato contro una tra Capo Verde e Cina, ndr).
Tra un mese e mezzo, Datome sarà ufficialmente un giocatore ritirato: “Vivo questo momento con grande serenità e ancora non penso che tra poco sarò un ex giocatore. Mi sto godendo tutto quello che sta accadendo in questi giorni, anzi forse apprezzo ancora di più ogni istante di questo mia ultima estate azzurra. Era il momento giusto per ritirarsi”.
Dove può realisticamente arrivare quest’Italia ai Mondiali? “Ogni competizione è una storia a sé, noi dobbiamo fare di tutto per arrivare al meglio. Ogni volta c'è un'opportunità diversa, l'obiettivo è ricrearla, poi dipende da tantissime cose. I punti di forza sono sicuramente la voglia e il desiderio di compensare la nostra mancanza di peso e centimetri con la dinamicità e la corsa. Vogliamo farci rincorrere nel campo, se dobbiamo fare a sportellate sotto canestro, siamo sotto taglia e non abbiamo grandi speranze”.
Datome si sta anche reinventando in questi giorni come conduttore del podcast “Afternoon” assieme a Nicolò Melli: “Il podcast sta andando alla grande e nemmeno noi immaginavamo un successo del genere. La cosa bella è che sono gli stessi nostri compagni di raduno che si divertono e vogliono partecipare alle puntate. È un modo di comunicare la vita della nazionale in maniera diversa e senza seriosità. Io e Nik, oltre a essere compagni di squadra di club e in Nazionale, ci troviamo molto anche in questi spazi social. Diciamo che io do un certo colore, lui dà la struttura”.