PESARO — Un'altra partita che non conta, per la Scavolini, contro una squadra che invece, tanto per cambiare, ha un obiettivo importante da raggiungere: i playoff. Stasera (ore 20,30, fischiano Cicoria e Borroni) per la De Vizia è la classica gara da non fallire, visto che gioca in casa contro un'avversaria non certo assatanata mentre nell'ultimo turno sarà di scena a Cantù contro l'Oregon che cerca la sicurezza per l'ingresso in Eurolega. Avellino, al momento è a quota 26, fuori dai playoff perché le quattro attualmente a 28 sono piazzate tra il nono e il dodicesimo posto, l'ultimo utile per entrare nella giostra tricolore. La formazione irpina aveva avuto un periodo positivo con l'arrivo di un realizzatore terrificante come Geno Carlisle (22 punti di media nelle quattro gare finora disputate) poi una brusca frenata ha messo in pericolo un obiettivo che ormai sembrava sicuro. E a margine, una brutta storia con il socio di riferimento del club, oltre che sponsor della squadra, che ha minacciato di cedere il titolo sportivo, stufo di cacciare i soldi da solo, senza altri aiuti.
Al Palademauro la Scavolini non ha mai perso, anzi in generale non ha mai perso contro Avellino (5-0 i precedenti) che stasera tributerà un'accoglienza speciale all'amatissimo Maggioli, uno dei protagonisti della promozione in A1 che i tifosi irpini non dimenticheranno mai. Proprio per Michele è una serata particolare, perché indossa per la 150ª volta la maglia della Vuelle, con la quale, però, appare ormai in rotta.
Per certi versi, oltre che inutile, questo finale di stagione è pure pericoloso per la Scavolini perché rischia di minare se non proprio delle certezze acquisite, quantomeno delle speranze, cioè quelle di riscattare un campionato altalenante con dei playoff superbi. La risposta ricevuta nella serata di domenica con la Fortitudo non ha lasciato tracce positive, anzi ha riaperto i dubbi: una difesa che non è capace di mordere per tutta la gara, una compattezza di squadra che troppo spesso lascia a desiderare, situazioni personali di alcuni giocatori che lascerebbero pensare alla voglia di chiudere in fretta la stagione anziché allungarla. Per questo le ultime due gare in programma vanno affrontate perlomeno con la voglia di non aggiungere altre figuracce alla collezione, almeno per rispetto a una proprietà delusa e a un pubblico che comincia a dare pesanti segni di impazienza. Nelle ultime otto uscite tra campionato e coppa, da Fabriano in poi, la Scavolini ha perso addirittura sei volte: un po' troppe per tenere desti gli entusiasmi di una piazza così esigente. Elisabetta Ferri
Al Palademauro la Scavolini non ha mai perso, anzi in generale non ha mai perso contro Avellino (5-0 i precedenti) che stasera tributerà un'accoglienza speciale all'amatissimo Maggioli, uno dei protagonisti della promozione in A1 che i tifosi irpini non dimenticheranno mai. Proprio per Michele è una serata particolare, perché indossa per la 150ª volta la maglia della Vuelle, con la quale, però, appare ormai in rotta.
Per certi versi, oltre che inutile, questo finale di stagione è pure pericoloso per la Scavolini perché rischia di minare se non proprio delle certezze acquisite, quantomeno delle speranze, cioè quelle di riscattare un campionato altalenante con dei playoff superbi. La risposta ricevuta nella serata di domenica con la Fortitudo non ha lasciato tracce positive, anzi ha riaperto i dubbi: una difesa che non è capace di mordere per tutta la gara, una compattezza di squadra che troppo spesso lascia a desiderare, situazioni personali di alcuni giocatori che lascerebbero pensare alla voglia di chiudere in fretta la stagione anziché allungarla. Per questo le ultime due gare in programma vanno affrontate perlomeno con la voglia di non aggiungere altre figuracce alla collezione, almeno per rispetto a una proprietà delusa e a un pubblico che comincia a dare pesanti segni di impazienza. Nelle ultime otto uscite tra campionato e coppa, da Fabriano in poi, la Scavolini ha perso addirittura sei volte: un po' troppe per tenere desti gli entusiasmi di una piazza così esigente. Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino