Intervistato su “L’Adige” da Daniele Battistel, il direttore sportivo Rudy Gaddo ha parlato di com’è andato il mercato della Dolomiti Energia: “È stata un'estate complicata. Siamo partiti con il cambio dell'allenatore, individuato velocemente in Paolo Galbiati. Poi c'è stata una lunga fase d'incertezza collegata al nodo Flaccadori che ha condizionato in modo determinante la nostra campagna acquisti. Devo dire, però, che grazie alla maturità e all'assunzione di responsabilità del board, siamo riusciti ad anticipare alcune scelte che altrimenti sarebbero state complicate. Mi riferisco alle firme di Baldwin e Alviti. Con l'uscita di Diego, Davide si rileva fondamentale per consolidare la nostra identità italiana. Baldwin, per conto suo, era un giocatore che avevamo individuato fin da subito perché, secondo noi, poteva giocare assieme a Flaccadori ma anche essere il suo sostituito”.
Che tipo di squadra sarà la nuova Dolomiti Energia? “Un team che spero saprà mantenere i tratti identitari ereditati dal passato. Vale a dire una squadra affamata, non disposta a mollare, aggressiva difensivamente, con un alto livello di fisicità e grinta. A queste caratteristiche abbiamo provato ad aggiungere qualcosa di nuovo, ovvero qualità tecnica in fase offensiva per giocare una pallacanestro più aggressiva anche in attacco”.
Cosa apprezza maggiormente Gaddo del nuovo allenatore Paolo Galbiati: “L'entusiasmo e la capacità di coniugare la tradizione della pallacanestro italiana con l'apertura mentale ad idee nuove. Paolo è stato nel giro delle nazionali, sa come allenare i giocatori italiani, ma al tempo stesso ha dimostrato grande capacità di giocare una pallacanestro più internazionale”.