LIVORNO. Meno di quaranta giorni alla fine della regular season. 37 per essere esatti, il che significa ancora nove partite da giocare. Poi si conoscerà il destino della Mabo. L'obiettivo resta la salvezza, anche se dopo l'exploit dell'ultima settimana e il filotto di vittorie con Udine, Verona e Reggio Calabria, un pensierino ai playoff non può mancare. Siamo a poco più di metà del girone di ritorno.
Livorno per due lunghezze è fuori dalla fase scudetto, dove invece ci sono Biella e Roseto. Ma tutto ancora va deciso. Il bilancio amaranto dopo il giro di boa è ottimo. Poteva essere anche migliore, se non ci fosse stato quel missile telecomandato di Shawn Respert a Faenza. La Mabo ha ceduto solo di fronte alle due bolognesi, Kinder e Skipper (peraltro facendo sudare la band di Boniciolli) e poi, appunto, a Faenza contro la Fillattice e giovedì scorso a Varese. Dieci punti nel girone di ritorno. Un gran bel bottino. La classifica parziale dice che la Mabo sarebbe settima in classifica (insieme a Roseto), dietro a Skipper e Cantù (che ne hanno raccolti 16), Scavolini (14), Kinder, Benetton e Mps (12). E davanti a colossi del calibro di Trieste e Roma, oltre a tutte le avversarie dirette per la salvezza. Ultima in questa fantaclassifica è Verona, con appena due punti (quelli ottenuti contro Milano), dopo il crollo societario, e Avellino, con 4 punti.
Il settimo posto di Livorno è la dimostrazione, come dice Luca Banchi, che «questa squadra è cresciuta, è diventata adulta, ha trovato gli assetti giusti». Se solo la partenza fosse stata meno faticosa... I progressi sono arrivati a livello di singoli e di gruppo. É cresciuto Sambugaro, diventato davvero un gigante (trascinatore nei blitz di Fabriano e Verona), è cresciuto Autry, ormai un punto di riferimento nei giochi d'attacco, motorino capace di far girare la squadra, di dare il ritmo giusto, ma anche di prendere in mano l'iniziativa nei momenti clou della partita, bravo a penetrare e a pungere dalla lunga, un furetto che a Fabriano dovrebbero cominciare a rimpiangere. E poi ha trovato costanza di rendimento Ken Barlow, e la giusta maturità Santarossa. Se Conley dimostrerà di essere tornato ai livelli di inizio campionato (e la partita con Reggio lascia sperare) ed Elliott supererà questo piccolo calo, ne vedremo delle belle. La condizione atletica della squadra è buona. L'ha sottolineato anche Banchi dopo la vittoria con la squadra reggina. E lo ha rimarcato anche Tonino Zorzi: «Ho visto una Mabo che viaggiava spedita, oltre che molto unita e continua», ha detto il coach della Viola.
Adesso il mirino è spostato su Avellino, che ieri ha ufficializzato l'affare con Geno Carlisle, un cecchino che debutterà domenica al PalaMacchia. Stamani intanto la squadra Mabo (ore 11,45) sarà in visita ufficiale al nuovo palasport.
Giulio Corsi
Livorno per due lunghezze è fuori dalla fase scudetto, dove invece ci sono Biella e Roseto. Ma tutto ancora va deciso. Il bilancio amaranto dopo il giro di boa è ottimo. Poteva essere anche migliore, se non ci fosse stato quel missile telecomandato di Shawn Respert a Faenza. La Mabo ha ceduto solo di fronte alle due bolognesi, Kinder e Skipper (peraltro facendo sudare la band di Boniciolli) e poi, appunto, a Faenza contro la Fillattice e giovedì scorso a Varese. Dieci punti nel girone di ritorno. Un gran bel bottino. La classifica parziale dice che la Mabo sarebbe settima in classifica (insieme a Roseto), dietro a Skipper e Cantù (che ne hanno raccolti 16), Scavolini (14), Kinder, Benetton e Mps (12). E davanti a colossi del calibro di Trieste e Roma, oltre a tutte le avversarie dirette per la salvezza. Ultima in questa fantaclassifica è Verona, con appena due punti (quelli ottenuti contro Milano), dopo il crollo societario, e Avellino, con 4 punti.
Il settimo posto di Livorno è la dimostrazione, come dice Luca Banchi, che «questa squadra è cresciuta, è diventata adulta, ha trovato gli assetti giusti». Se solo la partenza fosse stata meno faticosa... I progressi sono arrivati a livello di singoli e di gruppo. É cresciuto Sambugaro, diventato davvero un gigante (trascinatore nei blitz di Fabriano e Verona), è cresciuto Autry, ormai un punto di riferimento nei giochi d'attacco, motorino capace di far girare la squadra, di dare il ritmo giusto, ma anche di prendere in mano l'iniziativa nei momenti clou della partita, bravo a penetrare e a pungere dalla lunga, un furetto che a Fabriano dovrebbero cominciare a rimpiangere. E poi ha trovato costanza di rendimento Ken Barlow, e la giusta maturità Santarossa. Se Conley dimostrerà di essere tornato ai livelli di inizio campionato (e la partita con Reggio lascia sperare) ed Elliott supererà questo piccolo calo, ne vedremo delle belle. La condizione atletica della squadra è buona. L'ha sottolineato anche Banchi dopo la vittoria con la squadra reggina. E lo ha rimarcato anche Tonino Zorzi: «Ho visto una Mabo che viaggiava spedita, oltre che molto unita e continua», ha detto il coach della Viola.
Adesso il mirino è spostato su Avellino, che ieri ha ufficializzato l'affare con Geno Carlisle, un cecchino che debutterà domenica al PalaMacchia. Stamani intanto la squadra Mabo (ore 11,45) sarà in visita ufficiale al nuovo palasport.
Giulio Corsi