Intervistato da Francesco Paolo Giordano su GQ Italia, Linton Johnson ha fatto il punto sulla pallacanestro italiana, esprimendo il suo parere: “Con il nuovo presidente della Lega, Umberto Gandini, molte cose stanno cambiando in meglio, il livello sta crescendo, c’è un’idea di eleganza che è stata introdotta. Ho la fortuna di collaborare con loro e questo mi rende molto contento, perché si vede che hanno un’idea precisa di dove vogliono andare. La Nba è uno spettacolo, è qualcosa di coinvolgente, ed è questa la strada su cui anche il basket italiano sta andando. Però poi c’è un’altra riflessione da fare. È una questione di cultura: lo sport, in Italia, merita più rispetto. Lo sport è una metafora della vita. E la vita non è semplice: è complessa, è difficile, ti mette di fronte a momenti complicati. A questo può aiutare lo sport: a insegnarti a superare le difficoltà. In questo senso, l’Italia deve ancora compiere dei passi in avanti. E vorrei, anche nel basket, che ci fosse una connessione tra i più alti livelli del gioco e la strada, i campetti. C’è troppa separazione, ma sarebbe bello se tutto venisse tenuto insieme. Come è successo a me: io sono stato un ragazzo che la Nba ha scelto da un campetto”.
Linton Johnson ha anche raccontato da dov’è partita la sua idea del parlare di basket sui social: “Era il 2017, mi stavo allenando vicino una scuola. Un ragazzo si avvicinò e si mise a seguire ogni movimento che facevo. Io avevo già 37 anni, era il momento ideale per trasmettere la mia esperienza ai più giovani. Ho cominciato a dare consigli a un piccolo gruppo di ragazzi, creando un gruppo su Whatsapp: dicevo quali esercizi fare prima di andare a scuola, cose così. A un certo punto mi hanno detto: Linton, tu non hai idea di quanti ragazzi ti seguirebbero. E così ho iniziato a fare qualcosa su Instagram”.
L’intervista completa è disponibile al seguente link.