Arrivato per rinforzare il roster in vista delle ultime 8 giornate di campionato, Corey Davis si è presentato oggi pomeriggio alla stampa.
«Sono molto contento, c’è molta cultura cestistica in questa maglia. So che qui c’è molta gente che ama, rispetta e tiene molto a questo club così come ogni persona che lavora qui. Non vedo l’ora di indossare questa maglia e rappresentare questo club»
Il general manager della Vanoli Basket Cremona Andrea Conti ha introdotto così Corey Davis alla stampa: «Una piccola premessa: non è mai facile arrivare a un cambio durante la stagione o comunque prendere una decisione in corso d'opera, soprattutto quest'anno dove comunque abbiamo tante certezze, la squadra è molto unita, molto solida. Dispiace per la scelta di tenere fuori Marcus Zegarowski che a livello di professionalità e a livello di serietà si è sempre comportato in maniera eccelsa. Lunedì abbiamo deciso di dare un un giro di vite alla squadra nel senso di fare un cambiamento più che altro dal punto di vista dell'energia. Avevamo bisogno di un giocatore come Corey che ci portasse energia, freschezza atletica e quel pizzico in più di esperienza, visto che nonostante i suoi 26 anni ha già giocato in diverse leghe europee da protagonista: Turchia, Francia, Italia un anno e mezzo, Spagna per questo inizio di stagione. Si integrerà benissimo con un gruppo molto molto affiatato.»
Corey ha poi raccontato la scelta di tornare in Italia: «Penso che sia più per dimostrare non solo me stesso ma anche a questa squadra e alle persone che hanno avuto fiducia in me che sono io sono più di quello che molte persone hanno da dire su di me. So che ci sono molte voci intorno al mio nome, li capisco e li rispetto ma una parte della crescita è capire i propri errori e cogliere l’opportunità di rimediare e fare la cosa giusta. Sono grato a Andrea Conti e tutti coloro che mi hanno dato una seconda possibilità di tornare in Italia e sono solo entusiasta di tornare a giocare a basket e fare il mio lavoro»
«Prima di arrivare non sapevo molto su Cremona. Ho avuto dei grandi amici italiani con cui ho giocato come Fabio Mian che me ne hanno parlato molto bene. Sapevo che era una bella città, con molti tifosi e persone appassionate a questa maglia ed era proprio quello che stavo cercando. La prima volta che ho giocato qui è stato emozionante, c’era molto pubblico e tutti erano coinvolti. Come giocatore di basket, soprattutto da professionista, ti piace giocare in ambienti così, quindi sapendo che posso indossare questa maglia e venire in questa stessa palestra che ricordo mi entusiasma. Sulla squadra invece non posso dire niente di male: sono stato nello spogliatoio 2 volte e ogni persona che ho incontrato è stata molto accogliente e di aiuto, mi chiedevano se fossi ok ogni 5 minuti! Intendo dire che è un bellissimo gruppo e sono molto entusiasta di giocare con loro.»