Intervistato da Matteo Gandini e Pierluigi Pardo nel vodcast “DAZN Got Game”, Jordan Bayehe, centro dell’Happy Casa Brindisi, ha parlato del rapporto che ha con coach Sakota e del momento della sua Happy Casa Brindisi: “È un allenatore molto bravo ed esperto, molto rigido, un po’ “vecchio stile”, severo. Però credo che in questo momento ci stia dando molta identità nel gioco e sta funzionando. Contro Trento è stato una vittoria importante perché con le avversarie dirette che hanno vinto altrimenti sarebbe stato un gran problema. Adesso ci giochiamo la salvezza in 5-6 squadre”.
Bayehe ha raccontato anche del momento in cui è stato reclutato dalla Stella Azzurra in gioventù: “Da quel momento la mia vita è cambiata. Io il basket all’inizio, da piccolo, non mi interessava, ero più un fanatico del calcio come quasi tutti i ragazzi in Camerun (il mio idolo nello sport è Samuel Eto'o). Poi crescendo ho avuto degli amici di mio padre che mi hanno indirizzato verso il basket, però fino a quel momento il mio interesse non era grande. Uscendo un giorno da un concerto con i miei cugini, ho incontrato quello che è diventato il mio primo allenatore di basket. All’epoca non avevo il telefono, ho dato il numero di mia sorella e poi in estate mi ha contattato. Da lì è partito tutto e poi per il passaggio alla Stella Azzurra devo ringraziare anche il mio agente che adesso non c’è più, Maurizio Balducci, che è venuto in Camerun, si è presentato alla mia famiglia e che si è preso la responsabilità come un padre di farmi venire qui. Tutto il resto è storia”.
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