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Ataman furioso, mentalità sbagliata

SIENA — Per un momento i tifosi biancoverdi hanno sognato. Da Imola era giunta la notizia che la formazione di casa era riuscita a pareggiare il conto con Cantù.
I tifosi biancoverdi hanno sognato per le notizie provenienti da Faenza perché sognare per la Montepaschi vista ieri sera contro Milano era impossibile. Ancora una volta, contro una squadra di livello basso, si è verificato il solito approccio blando.
Ancora una volta quella concentrazione a corrente alternata (5/11 ai liberi e 9 palle perse dopo 20'). Ma ieri, a differenza delle precedenti prestazioni contro Imola o Verona, per esempio, la sfuriata di Ataman all'interno dello spogliatoio non ha funzionato. La Mens Sana è tornata in campo senza imprimere la solita accelerata d'orgoglio e ha permesso a Milano di giocare a dei livelli superiori alle proprie possibilità (17 rimbalzi offensivi!).
«Posso dire che abbiamo vinto con grande fortuna — commenta un Ataman scurissimo in volto —. La partita l'ha meritata Milano perché non avendo una squadra forte come la nostra ha gettato il cuore in campo per cercare di prendere questi due punti e garantirsi la salvezza. Noi, invece, abbiamo passeggiato senza fare niente che somigliasse al basket».
«Gorenc — è arrabbiato Ataman — è stato l'unico a giocare come si deve. Sono molto preoccupato soprattutto alla vigilia della finale di Saporta e dei play off. Penso che abbiamo ormai fallito uno degli obiettivi più importanti che era quello di finire al quarto posto per centrare l'Eurolega. A questo punto l'unica speranza è cercare di vincere lo scudetto, ma sinceramente posso dire che con questo gioco e questa mentalità ci aspetteranno dei giorni molto preoccupanti. Siamo arrivati alla fine del campionato e per la prima volta sono molto preoccupato».
«Abbiamo fatto sognare tutti — dice il tecnico turco —, stiamo facendo sognare la coppa, abbiamo fatto sognare l'euroleague e la finale scudetto, ma l'atteggiamento della squadra è stato veramente pessimo. Cercheremo di trovare i motivi di questa situazione e cercheremo di mettere a posto la squadra perché adesso, veramente, non ci siamo. E da oggi inizieremo a preparare la Coppa visto che la partita di Treviso, ormai, ha poco significato».
Federico Cappelli
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