Intervistato da Antonello Palmas su “La Nuova Sardegna”, Filip Kruslin ha fatto il punto della situazione in casa Banco di Sardegna dopo il k.o. di Trento: “C'è da dire che loro hanno giocato una gran gara, volevano vincere a tutti i costi, mentre noi siamo stati un po' lenti. Ma è successo dopo tre partitone contro squadre di punta. Oggi puoi vincere o perdere contro tutti".
Con l’arrivo di coach Markovic, la stagione dei sardi ha preso un’altra piega: “Lui chiede intensità e attenzione a ogni dettaglio, le palle perse, ad esempio, cose semplici ma che quando le devi fare bene lo sono di meno. Di certo stiamo giocando meglio. Con Piero Bucchi però ho avuto un buonissimo rapporto e per lui posso spendere solo parole belle come allenatore e prima come persona".
Kruslin è tornato alla Dinamo nel novembre 2022 e ha un forte legame con la città e con il club: “È stato molto facile dire di sì, ho l'opportunità di giocare ad alto livello, è divertente, i palazzetti sono sempre pieni, incroci buoni giocatori. Non ero felice solo per la pallacanestro (certo, noi siamo qua per questo), ma per tanto altro. Nel momento in cui dovrò staccarmi (non so quando, ma prima o poi dovrà succedere) ricorderò questi anni a Sassari per tutti gli amici che con lo sport non c'entrano nulla. Questa è una cosa per me bellissima. Cos’ha di speciale Sassari? È completamente differente dalla mia Zagabria e da altre grandi città, proprio ieri ne parlavo con mia moglie Iva: a Sassari ci siamo trovati molto bene, piccola, tranquilla, a misura d'uomo, non perdi tempo nel traffico, tutto è vicino e raggiungibile a piedi. I miei bambini (Luka, Masha e Jure, che è nato qui) imparano la lingua”.
A Brindisi sabato (ore 20.00, live su DAZN), si gioca una partita molto importante per restare aggrappati al treno playoff: “Sabato troviamo una squadra che sarà pure ultima, ma sta giocando bene, ha un buon ritmo, sabato sarà molto, molto dura. Tutte sono migliorate e affrontare squadre che devono dare tutto per salvarsi è davvero difficile. Una cosa è certa: dovremo far meglio che a Trento”.