Intervistato da Alberto Mariutto su “Il Gazzettino – Treviso”, il direttore sportivo della NutriBullet Treviso Simone Giofrè ha parlato in vista della sfida da ex di Brindisi: “Come vivrò la partita? Da professionista devo pensare solamente a noi e alla nostra performance, come se fosse una gara qualsiasi. Come si sarà capito, di weekend in weekend conta poco l'avversario che abbiamo di fronte, perché dobbiamo sempre provare a vincere. Ci siamo infilati da soli in questa situazione critica e abbiamo dovuto affrontarla con il coltello tra i denti, senza mai tirare fuori la testa dall'acqua. È stata una stagione in apnea totale”.
Dal punto di vista personale sarà una partita particolare: “Per me Brindisi è casa: ci ho lavorato cinque anni, ho stretto delle amicizie profonde, mi sono trovato benissimo. Ho vissuto la New Basket come una seconda pelle, il presidente Nando Marino mi ha dato piena fiducia e grandi responsabilità e rimarrò per sempre legato a lui. È stato come lavorare per un club di mia proprietà, il ricordo è stupendo. I rapporti umani instaurati con molti collaboratori sono diventati fraterni. Li abbraccio tutti virtualmente. La parte emotiva è coinvolta, ma domenica andiamo a giocare una partita di pallacanestro. È giusto che parli il campo e noi dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro".
Treviso ha conquistato quattro vittorie consecutive: “Di sicuro la squadra adesso ha acquisito più solidità e mentalità. Il fatto di aver vinto partite tirate e chiuse entro i due possessi di divario con Trento, Pistoia e Pesaro è stato molto importante, perché all'inizio le avevamo perse tutte. È un segnale di crescita a livello mentale, di sicurezza. Era abbastanza preventivabile che una squadra tutta nuova e giovane potesse metterci del tempo. Tolte le prime nove gare, siamo terzi in classifica: da lì in avanti, qualcosa è cambiato. Abbiamo fatto un cambio di passo come certezze, gerarchie. All'inizio poi non eravamo mai al completo: sono tanti gli elementi che hanno fatto la differenza”.
Una delle scommesse vinte in stagione è stata Pauly Paulicap: “Ha una storia cestistica molto breve, pochissima esperienza. Ha iniziato tardi a giocare a basket, ha ancora molti aspetti da migliorare. Se pensi di aver ingaggiato Jabbar, hai già perso in partenza. Se hai tempo di aspettarlo, come noi abbiamo deciso di fare, qualcosa di buono raccogli. Nel lungo periodo le sue performance sono cresciute, è un ragazzo che necessita di molta fiducia".