ROSETO. «Forse loro (la Muller, ndc) erano appagati della salvezza raggiunta, mentre noi avevamo ancora agguantare i play-off». Questa la chiave di lettura che Bruno Impaloni, coach dell'Euro, ha dato dell'ultimo incontro casalingo della sua squadra. «Abbiamo provato a chiudere subito la partita; un po' ci siamo riusciti noi, un po' ci hanno aiutato loro, però siamo riusciti a tenere la gara sempre sui binari di sicurezza». L'unico"pericolo" i rosetani lo hanno corso nell'ultimo quarto, quando cioè gli avversari si sono portati a -13. «Anche in quel caso non ho temuto il peggio», continua il coach rosetano.
Ma il vero motivo di interesse nella partita di ieri con la Muller Verona non è stato tanto il gioco, quanto le sorti della società di via Salara. In più di un'occasione i tifosi hanno chiesto con i loro cori che la serie A resti a Roseto. «La serie A l'hanno avuta e vogliono continuare ad averla? Nessun problema, solo che io non ci sarò». C'è amarezza nelle parole di Michele Martinelli, che non ha gradito i cori poco generosi. «Mi hanno detto vaffa..., evidente mi sono meritato questo e perciò ringrazio».
Ezio Vannucci, dirigente del Roseto basket nel 1982 e consigliere comunale di opposizione ha accusato l'amministrazione comunale di aver fatto poco per mantenere la A1. «E cosa fa Crisci?» prosegue Vannucci rivolgendosi al parlamentare rosetano, «lo vediamo che continua a cimentarsi sul Gran Sasso, ma non sono certo le cordate di montagna che potranno salvare il basket a Roseto».
«Non mi interessa ciò che pensa il consigliere», è l'immediata replica di Crisci, «del mio operato rispondo in modo democratico davanti ai cittadini. Il basket è patrimonio della città, pertanto merita rispetto e non può essere oggetto di volgari strumentalizzazioni da parte di nessuno».
Per niente toccato dalle accuse lanciate da Vannucci è sembrato anche il sindaco di Roseto, Franco Di Bonaventura. «Sto lavorando da tempo e in silenzio per la soluzione definitiva del problema» è la sua replica «in questa fase non accettiamo quindi persone che vogliono fare solo polemica e non danno alcun contributo alla soluzione del problema».
Federico Centola
Ma il vero motivo di interesse nella partita di ieri con la Muller Verona non è stato tanto il gioco, quanto le sorti della società di via Salara. In più di un'occasione i tifosi hanno chiesto con i loro cori che la serie A resti a Roseto. «La serie A l'hanno avuta e vogliono continuare ad averla? Nessun problema, solo che io non ci sarò». C'è amarezza nelle parole di Michele Martinelli, che non ha gradito i cori poco generosi. «Mi hanno detto vaffa..., evidente mi sono meritato questo e perciò ringrazio».
Ezio Vannucci, dirigente del Roseto basket nel 1982 e consigliere comunale di opposizione ha accusato l'amministrazione comunale di aver fatto poco per mantenere la A1. «E cosa fa Crisci?» prosegue Vannucci rivolgendosi al parlamentare rosetano, «lo vediamo che continua a cimentarsi sul Gran Sasso, ma non sono certo le cordate di montagna che potranno salvare il basket a Roseto».
«Non mi interessa ciò che pensa il consigliere», è l'immediata replica di Crisci, «del mio operato rispondo in modo democratico davanti ai cittadini. Il basket è patrimonio della città, pertanto merita rispetto e non può essere oggetto di volgari strumentalizzazioni da parte di nessuno».
Per niente toccato dalle accuse lanciate da Vannucci è sembrato anche il sindaco di Roseto, Franco Di Bonaventura. «Sto lavorando da tempo e in silenzio per la soluzione definitiva del problema» è la sua replica «in questa fase non accettiamo quindi persone che vogliono fare solo polemica e non danno alcun contributo alla soluzione del problema».
Federico Centola