Un giusto riconoscimento va anche a chi ogni weekend si prodiga per tenere in ordine gli animi sul parquet, a coloro che mantengono i nervi saldi quando devono prendere decisioni importanti e rendono possibile uno svolgimento pacifico della contesa. Silvia Marziali è stata votata come LBA Referee of the Year, mentre gli altri due gradini del podio sono andati rispettivamente a Manuel Mazzoni e Manuel Attard. Questo premio è stato votato da tutte le figure dei club (dirigenti, allenatori e giocatori).
Oltre trent'anni per riavere un'arbitra a dirigere una gara di Serie A, motivo di orgoglio e di vanto per il nostro campionato vista la preparazione e l'esperienza acquisita in ambito FIBA dalla ufficiale di gara Silvia Marziali. Non solo pallacanestro, perché la classe 1988 è laureata in medicina e quando non ha un fischietto tra le labbra lavora per l'Aeronautica Militare; tuttavia, la sua enorme dedizione per il parquet l'ha portata in pochissimo tempo a diventare arbitra in competizioni quali EuroLeague Women, EuroCup Women, FIBA Women's Eurobasket e presto anche dei tornei giovanili femminili in giro per il mondo dal Portogallo al Messico.
Il testimone è stato raccolto da Antonella Fabretti – prima donna ad arbitrare una gara ufficiale in Italia – durante la sfida tra Dolomiti Energia Trentino e Allianz Pallacanestro Trieste valida per la Supercoppa Italiana nel settembre del 2021; da quel momento è stata una strada in discesa per la ufficiale di origine marchigiana che ha tutte le intenzioni di diventare una vera e propria pioniera, un'ispirazione per tutte le ragazze intenzionate a seguire le sue orme, dai campetti di provincia fino alla Serie A. La passione per la disciplina è cominciata grazie al padre, ex-giocatore che ha portato la figlia a toccare con mano le emozioni del parquet in quel di Porto San Giorgio; successivamente la carriera come studentessa di medicina prima di ritornare al vero amore, quella pallacanestro che ha fatto entrare Silvia Marziali di diritto nella storia.
Allenamenti quotidiani, studio intenso di video e delle squadre per cui è stata designata; una stakanovista che nonostante la fermezza non mette da parte la passione e le emozioni, vivendo sia la medicina sia lo sport a trecentosessanta gradi. La strada riaperta trentadue anni dopo Fabretti è un segnale forte e sebbene gli ostacoli non siano del tutto spariti, Marziali è convinta che la distinzione tra direttore di gara uomo e direttrice di gara donna non sia più così marcata, in quanto entrambi siano un'autorità ugualmente rispettata sul parquet.