Intervistato da Silvano Focarelli in occasione della visita nella redazione della “Tribuna di Treviso”, il coach della NutriBullet Treviso Basket, Francesco Vitucci, ha fatto il punto sulla nuova squadra, partendo dalle conferme di Paulicap e Olisevicius e dalla firma di Valerio Mazzola: “L’idea è quella di evitare eccessivi stravolgimenti, lo vogliamo fare per noi e per tutto l’ambiente. Con la promozione di Trapani e Trieste a mio avviso anche il prossimo sarà un campionato parecchio duro e competitivo, nel corso del quale vorremmo prenderci meno rischi ed avere maggiore continuità. Oltre ai nomi già fatti ci piacerebbe restasse anche D’Angelo Harrison: lui può sfruttare l’opzione di uscita dal contratto da Treviso Basket fino a fine giugno ma ci sono segnali per i quali potrebbe accettare di restare con noi. Mezzanotte? Vediamo, la situazione è più o meno la stessa. Ky Bowman? Puntiamo a confermare anche lui. Anche in questo caso tuttavia bisogna vedere quali progetti ha il suo entourage, se cioè cercano un club che faccia le Coppe o altre esperienze. Da parte nostra comunque saremmo ben felici se lui restasse”.
Si proseguirà con la formula del 6+6? “Sì, sempre abbastanza versatile. Riguardo ai nostri giovani, Faggian, come Torresani, Scandiuzzi, Tadiotto ed altri, sono ragazzi sui quali stiamo investendo, hanno qualità e stiamo pensando di capire quale sia la loro migliore collocazione. A Faggian ad esempio, se resta bisognerà trovargli uno spazio adeguato oppure darlo in prestito. Però a Leonardo vivere quelle difficoltà ha fatto bene, altrettanto lavorare assieme a Olisevicius in palestra, il lituano è un leader, uno che dà l’esempio. Faggian ora è in Nazionale, si allena con un certo Gallinari, e ogni volta che questi ragazzi escono dalla loro comfort zone hanno solo da guadagnarci, aumenta il loro bagaglio”.
Dal punto di vista personale, che estate sarà per il coach? “Intensa. Continuare il lavoro su Paulicap, seguire lo scouting, che ormai si fa quasi tutto tramite video, senza disdegnare di fare una capatina alla Summer League di Las Vegas dove, oltre a vedere qualche giocatore che può interessarci, si possono stringere accordi e collaborazioni con i procuratori. Ma questo naturalmente è un lavoro che riguarda Simone Giofrè. Poi magari ci scappa anche un po’ di vacanza in montagna. Ma vorrei ovviamente seguire la famiglia, che continua a dividersi tra Treviso e Brindisi”.