Intervistato da Fabrizio Fabbri sul “Corriere dello Sport”, Nico Mannion ha parlato di come sia pronto ad essere leader della formazione Azzurra: “Io mi sento un giocatore come tutti gli altri. Certo, se posso essere di esempio e portare un po' d'esperienza non mi tiro indietro. Io un veterano della Nazionale? Mi piace sentirmelo dire, anche se la carta d'identità dice che sono ancora giovane. Questa è la mia sesta stagione in azzurro. posso essere inserito tra i veterani”.
Per giocarsela al Preolimpico di Portorico, la Nazionale dovrà sopperire ad alcune assenze pesanti: “Il valore di Fontecchio è indiscutibile e non averlo con noi peserà. Così come è una disdetta aver visto alzare bandiera bianca a Procida o Spagnolo. Ma saremo dodici, tutti disposti a sacrificarci l'uno per l'altro per un unico obiettivo: provare ad andare Parigi. Faremo di tutto per farcela, su questo posso parlare a nome di tutti”.
Mannion viene da un’ottima seconda parte di stagione a Varese: “Ho ritrovato lì la gioia di giocare a basket che avevo perso. La borsa, ogni volta che uscivo per andare all'allenamento, non pesava più come qualche mese prima. Ho passato anni difficili, per vari motivi. Avevo bisogno di sentirmi ancora Nico. E ci sono riuscito per merito mio, certo, ma anche di tutte le persone che mi hanno aiutato”.
Mannion è tornato a sognare un ritorno in NBA? “Il mio obiettivo ora è andare alle Olimpiadi con la Nazionale. Al mio futuro ci penserò dopo che avremo giocato a Portorico. Europa o Nba? Deciderò al momento opportuno. Tornare negli Usa potrà accadere domani o anche no. Non devo andare lì per forza, ma solo se si creeranno le giuste condizioni. Se no rimarrò qui, dove si gioca una pallacanestro di altissimo livello”.