Intervistato da Michele Contessa su “La Nuova di Venezia e Mestre”, Davide Casarin ha parlato in vista del Preolimpico di San Juan che lui vivrò da casa, visto che è stato l’ultimo taglio del ct Pozzecco: “Non dobbiamo porci limiti, anche se osservando la composizione del sestetto di San Juan, è logico pensare che la Lituania parta da favorita e che Portorico sarà trascinato dai propri tifosi. Anche prima di Tokyo l'Italia non era favorita dovendo giocare nel raggruppamento di Belgrado contro la Serbia. Invece la forza del gruppo riuscì ad avere la meglio di una delle squadre più forti al mondo. Perché non crederci? La fiducia c'è, le vittorie contro Georgia e Spagna nelle due ultime due amichevoli prima di partire per Miami, possono solo avere aumentata la consapevolezza del gruppo azzurro”.
Per la seconda stagione consecutiva, Davide farà parte del roster di coach Spahija: “L'ultimo anno è stato fondamentale per farmi crescere ulteriormente grazie al lavoro e alla fiducia che mi hanno concesso il coach e il suo staff tanto da partire nella maggior parte delle partite in quintetto base. Giocando, acquisti sempre più consapevolezza”.
Non restano rimpianti per come si è chiusa l’annata, visto il k.o. contro la Virtus Segafredo Bologna per 3-1 in semifinale? “Ma no, forse potevamo portare via una delle due partite giocate in trasferta, ma alla fine non ci siamo riusciti. C'è stata una grande reazione in Gara 3 al Taliercio, giocando alla pari anche la quarta sfida fino all'inizio dell'ultimo quarto. Non dimentichiamoci che avevamo di fronte una squadra che ha occupato a lungo una delle posizioni di vertice nella regular season di Eurolega e noi siamo riusciti a metterla in difficoltà in tutte e quattro le partite".