GERMANI BRESCIA 82
HAPOEL JERUSALEM 95
(17-20;16-14;23-34;26-27)
GERMANI BRESCIA: Ivanovic 20, Della Valle 7, Rivers 15, Ndour 4, Bilan 10, Burnell 8, Dowe 7, Cournooh 6, Tonelli 3, Mobio 2, Pollini. Allenatore: Giuseppe Poeta.
HAPOEL JERUSALEM: Smith J. 16, Smith S. 4, Carrington 12, Chachasvili 6, Zoosman 7, Harper 17, Johnson 12, Cornelius 12, Wiley 9, Dovrat, Levi ne, Morgan ne. Allenatore: Jonathan Alon.
ARBITRI: Begnis, Valzani, Spinello.
Sconfitta in amichevole per la Germani Brescia contro l’Hapoel Gerusalemme.
Il primo quarto corre sopra i binari dell’equilibrio. Tuttavia la Germani mostra una netta crescita sotto il profilo dell’intensità difensiva e della fluidità nella circolazione di palla in zona d’attacco. Bilan e Rivers, giostrati in maniera ottimale da Ivanovic in cabina di regia, sono una costante spina nel fianco dell’Hapoel, che, invece, è tagliente e puntuale nel capitalizzare al massimo le seconde occasioni concesse da Brescia. Speedy Smith e Johnson si caricano sulle spalle i compagni in chiave realizzativa e Gerusalemme, con merito, tiene la testa avanti alla prima sirena.
La seconda frazione di gioco è di targa biancoblu. La Germani, infatti, aumenta la pressione sugli avversari, negando linee di passaggio facili e chiudendo la propria area dalle incursioni della formazione israeliana. L’Hapoel, dal canto suo, resta ferma al palo, scrivendo a referto solo 4 punti in metà tempo. Brescia ne approfitta e, tramite le iniziative individuali di Rivers, letale da oltre l’arco, e quelle di un Ivanovic, cinico ed applicato, risale la china tornando a contatto con l’Hapoel. Coach Jonathan Alon decide di sospendere il tempo e, al ritorno sul parquet, Cornelius ed Harper propiziano il vantaggio rossonero di misura alla pausa lunga.
La ripresa delle ostilità sorride a Gerusalemme. L’Hapoel affronta il parziale con fame e determinazione. Carrington ed Harper decidono di salire in cattedra, mettendo in difficoltà la difesa biancoblu, che soffre l’energia e le alte percentuali al tiro degli avversari, che provano a gettare le basi per un primo scatto vincente. Ivanovic e Burnell cercano di tenere a galla i compagni, ma ogni approccio di recupero viene soffocato dai canestri di Justin Smith, Carrington, fino ad allora anonimo, che proiettano Gerusalemme sulle 12 lunghezze di vantaggio alla terza sirena.
Gli ultimi dieci minuti sono un’altalena di inerzia e di emozioni. Nella prima parte del quarto la Germani prova a rientrare con prepotenza, affidandosi al temperamento di Ivanovic e al dinamismo di Cournooh, bravo nello sgusciare tra le maglie nemiche, e accorciando la discrepanza fino ai 5 punti di ritardo. Tuttavia l’Hapoel, grazie ad alcuni palloni rubati e contropiedi vincenti, ritrova fiducia e solidità. Harper, Carrington e Johnson sospingono la squadra sulla doppia cifra di vantaggio. Gerusalemme non si volta più indietro e chiude l’incontro.