FABRIANO - Impazzire seguendo le nuvole, un cielo che cambia idea troppo spesso, spendendo il massimo in una serata dove contava quasi esclusivamente mettere a punto il motore in vista dei prossimi playoff. La Virtus giallorossa non ha faticato troppo quando ha deciso che era arrivato il tempo di fare sul serio per portare a casa il successo contro Fabriano, 83-77, ma ha perso il suo faro Allen. Un attimo primo della fine del secondo quarto, Jerome è finito a terra e da lì è finito nello spogliatoio. La prima diagnosi, un po’ affrettata, riferisce di un lieve stiramento agli adduttori della coscia destra. Stamani se ne saprà di più dopo l’ecografia. Allora, senza il regista, ci ha pensato Myers a dirigere l’orchestra anche perché Zanelli, il solito Zanelli, ha trovato modo di uscire con 5 falli.
La solidità e la forza di Alex Righetti con i suoi 27 punti e una grande personalità, le giocate di Myers che ha sì sprecato parecchio al tiro (6 su 19 dal campo) ma con la sua personalità e la sua determinazione ha permesso a Tonolli di impattare (69-69) e poi superare gli avversari che hanno avuto molto da Monroe ma che non hanno saputo sfruttare il loro atletismo, i loro centimetri.
Fabriano ha giocato bene fin quando a dirigerla è stato La Salle Thompson; un po’ meno bene quando con la palla tra le mani c’è stato Gattoni che si è fatto intimorire troppo.
Un po’ molle in difesa la squadra di Caja, disattenzioni sotto in area dove Handlogten spende troppi falli (ne ha 3 dopo 9’30’’) e anche Tonolli non è stato da meno, ma nei primi 20’. Dopo, quando la Virtus ha capito che così non andava proprio, che Meeks aveva troppa confidenza con il canestro, ecco il cuore e la prova di carattere di tutta la squadra che, con lo stop subìto da Trieste, è di nuovo settima.
Carlo Santi
La solidità e la forza di Alex Righetti con i suoi 27 punti e una grande personalità, le giocate di Myers che ha sì sprecato parecchio al tiro (6 su 19 dal campo) ma con la sua personalità e la sua determinazione ha permesso a Tonolli di impattare (69-69) e poi superare gli avversari che hanno avuto molto da Monroe ma che non hanno saputo sfruttare il loro atletismo, i loro centimetri.
Fabriano ha giocato bene fin quando a dirigerla è stato La Salle Thompson; un po’ meno bene quando con la palla tra le mani c’è stato Gattoni che si è fatto intimorire troppo.
Un po’ molle in difesa la squadra di Caja, disattenzioni sotto in area dove Handlogten spende troppi falli (ne ha 3 dopo 9’30’’) e anche Tonolli non è stato da meno, ma nei primi 20’. Dopo, quando la Virtus ha capito che così non andava proprio, che Meeks aveva troppa confidenza con il canestro, ecco il cuore e la prova di carattere di tutta la squadra che, con lo stop subìto da Trieste, è di nuovo settima.
Carlo Santi