Intervistato da Daniele Ardenghi sul “Giornale di Brescia” e a “Basket Time” su “Teletutto”, il coach della Germani Brescia, Giuseppe Poeta ha parlato del suo rapido passaggio dal campo alla panchina: “Qualcuno muove la critica che non ho fatto la gavetta? Tutte le osservazioni hanno un senso. Ma credo di avere avuto un percorso non diverso da molti colleghi, anche di altri sport, che oggi sono su panchine prestigiose. Dopotutto, ho a che fare con la pallacanestro da quando ho sei anni. Sono stato giocatore e poi, quando sono diventato assistente di Messina all'Olimpia Milano e di Pozzecco in Nazionale, ho avuto la possibilità di apprendere a un livello altissimo. La cosa bella, poi, è che il campo non mente. Specie se sei un giocatore. Questo è il bello dello sport. È meritocratico”.
Poeta ha poi analizzato il k.o. della scorsa settimana contro Trapani: “A mio avviso le partite sono quasi sempre figlie di fattori che incidono al 50%. Per metà abbiamo giocato una gara in controtendenza rispetto alle precedenti, molto buone, e per metà sono stati bravissimi i nostri avversari. Trapani ha portato la partita sui binari che le sono più consoni. Mio nonno mi diceva sempre che la differenza è una questione di tavoli. Se sai giocare a briscola devi portare gli altri a giocare a briscola. Se sai giocare a scopa, devi farli giocare a scopa”.
E adesso domenica ci sarà la trasferta a Cremona: “Con la Vanoli sarà una partita scomodissima, contro una squadra che ha un sistema difensivo molto solido. In casa, Cremona ha perso tre partite all'ultimo tiro...”