La De Vizia fallisce l'ultimo appuntamento casalingo della stagione, con una prova sconcertante per almeno 16 minuti, nei quali Pesaro accumula quel vantaggio che al termine i biancoverdi non sapranno più recuperare. E così Pesaro si impone per 76 a 83, controllando la gara senza grande fatica. Si respira un'aria pesante al Paladelmauro, un'atmosfera surreale, perchè c'è lo sciopero dei tifosi della curva sud, preoccupati per il futuro della squadra, e che hanno raccolto circa tremila firme per cercare di tenere in vita il ”giocattolo” Scandone. E poi sembra che ai play-off, fra i biancoverdi, ci credano davvero in pochi. La Scavolini, priva di Beric, affonda così senza problemi nella molle difesa avellinese, ottenendo il primo break (2/10 al 4'), che costringe Dalmonte al time-out, alla ricerca di una reazione dai suoi. Ma la De Vizia ha le polveri bagnate, e gli ospiti allungano senza problemi, chiudendo il primo periodo sul 10 a 25. Il solco diventa più ampio al 12' (12/32), ed il pubblico si scalda solo per applaudire l'ingresso in campo di Michele Maggioli, mentre assiste impassibile alla sconcertante prova dei giocatori avellinesi, fra i quali solo qualcuno sembra cercare una reazione d'orgoglio. E qualche piccolo frutto si vede solo prima dell'intervallo, con un parziale favorevole di 7 a 0, che manda le squadre al riposo sul 31 a 43. Negli spogliatoi Dalmonte deve aver toccato le corde giuste, perchè la De Vizia che rientra in campo è totalmente diversa da quella dei primi 20 minuti. Sidney Johnson ed un indiavolato Hafnar, mettono a segno il break di 11 a 3 che riapre la partita (42/46 al 22'). La Scavolini cerca di serrare la propria difesa, ed ottiene buone cose in attacco dai lunghi (44/53 al 26'). Ma la De Vizia rimonta ancora, ed al 28' è al minimo scarto (52/53), che conserva fino al termine del periodo (57/58), fallendo il sorpasso con una bomba di Prickett che si infrange sul ferro. Pesaro riparte a razzo (59/69 al 32'), e poi sfrutta un discutibile antisportivo, attribuito a Carlisle da una coppia arbitrale decisamente benevola solo con la difesa attuata dai ”potenti” (61/75 al 35'). Una bomba di Stevenson riduce ancora le distanze (72/79 al 38'), dando l'ultima illusione ad una De Vizia che si deve però arrendere ai marchigiani (76/83). Finisce con i fischi per i giocatori, ma ci sono applausi per Sidney Johnson, Hafnar, Prickett e per l'ex Maggioli. E così resta da esperire solo l'ultima formalità a Cantù, prima di cominciare a pensare seriamente a risolvere la crisi finanziaria ed a scongiurare la cessione dei diritti. Di questi problemi si parlerà giovedì 2 maggio (ore 17) al Paladelmauro, nell'assemblea pubblica degli sportivi avellinesi, indetta dagli Original Fans, e che sarà presieduta dal sindaco Di Nunno.
Franco Marra
Franco Marra