Autentico trascinatore della Bertram Derthona Tortona nella vittoria all'overtime sul campo della Germani Brescia con 21 punti e 26 di valutazione, Justin Gorham è stato il nuovo protagonista della rubrica LBA "5 domande a..."
Sei stato il migliore in campo nella sfida contro Brescia, mettendo a segno il tuo massimo stagionale e aiutando Tortona a raggiungere la sesta posizione in classifica. Cosa rappresentano per te e per la tua squadra questi traguardi, entrando nella seconda parte della stagione?
Nel giocare questa partita sapevamo che avremmo affrontato una delle migliori squadre del campionato. Ne abbiamo persa una difficile in casa contro di loro all'inizio della stagione e volevamo giocare una partita completa per quaranta minuti e vincere. Battere una squadra come Brescia sul loro parquet ci darà tanta spinta in futuro, lavoreremo su questa vittoria per costruire la seconda parte di stagione.
A proposito di seconda parte di stagione, Tortona ha iniziato il nuovo anno raggiungendo due obiettivi importanti: il Round 16 della Basketball Champions League e la Frecciarossa Final Eight. Quali sono le tue aspettative e quanto lontano pensi possa arrivare Tortona?
Le nostre aspettative sono di arrivare in fondo ad ogni competizione e portare un titolo a Tortona. Stabiliamo i nostri obiettivi sin da subito e continueremo a lavorare così da poterli raggiungere.
Quattro Paesi diversi nei tuoi quattro anni da pro, il primo qui in Italia. Immaginiamo che ogni Paese abbia un approccio diverso alla pallacanestro e al modo in cui accoglie i nuovi giocatori, hai trovato qualche differenza e somiglianza in questo?
Per quanto mi riguarda, ogni Paese porta con sé uno stile di basket unico, plasmato dalla cultura, dalla storia e persino dal livello della competizione. Le mie esperienze in Germania, Italia e Lituania sono molto simili tra di loro perché hanno un approccio tattico e molto metodico del gioco, mentre in Israele è più veloce e meno attento ai dettagli. In tutti questi Paesi c'è un grande rispetto per la pallacanestro, che porta i tifosi a creare una bellissima atmosfera in cui giocare.
Torniamo indietro ai tuoi anni al college, sappiamo l'impatto che hanno avuto su di te come giocatore e come giovane uomo quindi ti chiediamo se volessi condividere qualcosa a riguardo con noi.
La mia esperienza al college è stata meravigliosa. Ho frequentato due diverse università, Towson University per i primi due anni e poi mi sono trasferito a University of Houston per gli ultimi anni. Sono state due esperienze completamente diverse tra di loro, ma hanno contribuito a formarmi come uomo dentro e fuori dal campo. A Towson non sono mai riuscito a raggiungere l'NCAA Tournament, ma a Houston abbiamo raggiunto le Final Four durante il mio ultimo anno. Il mio coac a University of Houston, Kelvin Sampson, ha plasmato il gioecatore che sono oggi facendomi capire l'importanza di essere il “glue guy”: ogni squadra da titolo ha bisogno di qualcuno che faccia quelle piccole cose che non sempre vengono riportate sul foglio delle statistiche, e di questo ne sono molto orgoglioso.
Chi è Justin Gorham fuori dal campo? Hai qualche hobby o talento nascosto?
Justin Gorham è un tranquillo ragazzo di famiglia. Ho una figlia di un anno che mi tiene impegnato quando non sono in modalità pallacanestro e durante il suo riposino o quando si addormenta per la notte gioco ai videogames coi miei amici.