Intervistato da Giampiero Marras sul “Corriere dello Sport” e da Piero Guerrini su "Tuttosport", Massimo Bulleri ha parlato dopo la vittoria contro Bologna: “Siamo tutti galvanizzati, contenti, è una vittoria che ci dà grande energia e fiducia per il futuro, due punti pesanti in classifica, col solo rammarico che si gioca in Europe Cup già martedì”.
Bulleri è anche tornato sulle difficoltà della Dinamo di inizio stagione: "C'è stata la non qualificazione alla Champions che mentalmente ha pesato molto. Era un obiettivo sentito e questa cosa ci ha lasciato delle scorie che ci sono costate la sconfitta nella prima di campionato. Poi si sono messi gli infortuni: siamo senza tre giocatori da un pezzo, siamo stati anche senza 4. Così le settimane diventano problematiche e nel lungo periodo le assenze si pagano. Poi, la partita che paghiamo più di tutti è la sconfìtta con Varese, s'è persa in maniera brutta, senza nulla togliere a loro".
Bulleri ha anche parlato del suo stile da allenatore: "Molto semplice; mi piacciono le cose più chiare possibili. E anche pochi concetti ma precisi e trasmettendo chiarezza richiedo chiarezza. Dentro e fuori dal campo è ciò che fa la differenza, anche per la mia esperienza passata, tra una buona e una cattiva stagione".
Cosa si porta dietro coach Bulleri a livello di esperienza da giocatore? “Fare l'allenatore è davvero diverso, a iniziare dalla posizione da cui si guardano i giocatori. Le dinamiche del gioco si vivono diversamente, in questi 8 anni ho preso una visione partendo dall'essere stato play ma vivendo le dinamiche come allenatore Cosa ho rubato dai miei vecchi allenatori? La passione con il quale si fa questo mestiere, la determinazione per andare avanti anche nei periodi non positivi e l'idea di trasmettere la fiducia ai giocatori che è fondamentale. Insomma, provo a ridare indietro tutto quello che mi hanno dato quando giocavo”.
E adesso quali sono gli obiettivi di Sassari? “ La società mi ha chiesto di vincere più partite possibile. Salvare la categoria è il tema principale e appena avremo raggiunto questo obiettivo vedremo se c'è la possibilità di fare qualcos'altro. A Scafati ci penseremo da mercoledì. È una gara importante, ma dopo c saranno altre dodici gare. Dobbiamo dare la giusta importanza alla partita con Scafati ma non eccedere, altrimenti la viziamo emotivamente”.