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La De Vizia riacciuffa Carlisle

Il giocatore americano è arrivato e oggi dovrebbe aggregarsi alla squadra

Quello di Geno Carlisle sembrava dovesse essere l'ennesimo giallo irrisolto dello sport biancoverde, ma, ieri sera, il cestista statunitense è finalmente giunto ad Avellino. Carlisle è, di fatto, un giocatore della De Vizia Scandone e Menotti Sanfilippo, nel corso di una conferenza stampa tenutasi poche ore prima del suo arrivo, ha fatto chiarezza sull’intrigo che, ad un certo punto, sembrava essersi concluso con il trasferimento del giocatore a Varese. Il diesse irpino ha mostrato ai giornalisti presenti l'intero incartamento relativo all'ingaggio di Carlisle. Il contratto, firmato e corretto dallo stesso atleta, porta la data del 5 marzo, ben tredici giorni prima della notizia dell'interessamento da parte di Varese. Anche il visto sul passaporto, come lavoratore subordinato in ambito sportivo, è stato richiesto ed ottenuto dalla dirigenza irpina. La Scandone ha anche chiesto ed ottenuto, alla Federazione Italiana, il nullaosta per la gestione sportiva del giocatore. Ed il nullaosta in questione è giunto dopo pochissimi giorni dalla Grecia, dove Carlisle ha giocato fino a gennaio. Ma allora cosa è successo? Di certo, a Carlisle sono state date informazioni molto negative in merito all'ambiente avellinese. Qualcuno pare gli abbia riferito che ad Avellino non vengono pagati regolarmente gli stipendi. Difficile scoprire il nome del colpevole. A Varese cadono tutti dalle nuvole, anche se fa insospettire non poco il fatto che nessuno dei dirigenti lombardi si sia mai posto la domanda di chi avesse chiesto il visto per l'espatrio di Carlisle. Fatto sta, comunque, che Carlisle è arrivato ad Avellino con tanto di fidanzata e di cagnolino al seguito. Tutto lascia pensare al meglio, ma non è ancora sicuro al 100% che Geno si unirà al roster biancoverde. I dirigenti irpini vogliono prima scambiare due parole col giocatore per capire se è davvero felice e convinto di restare ad Avellino. In questo caso, il roster biancoverde crescerà di numero. Nessun taglio dovrebbe essere operato e, tra i cestisti stranieri della rosa, scatterebbe un inevitabile turn-over. «La decisione finale in merito - dichiara Sanfilippo - spetta però al coach. Le scelte tecniche sono di esclusiva pertinenza dell'allenatore». Né Sanfilippo vuol sentir parlare dell'esonero del tecnico imolese, che gode della fiducia dell'intera dirigenza. E Dalmonte, dal canto suo, si sente tranquillo. «Non antepongo mai - commenta il coach - la mia situazione ai problemi della squadra. Sulla mia permanenza ad Avellino non decido io, quindi non sto a farmi sommergere da mille negatività. Sono tranquillo perché non sono Vanna Marchi, che deve vendere il proprio prodotto. Né ho bisogno di crearmi degli alibi. Non mi vendo e non mi nascondo dietro a banali scuse. Io ho sempre lavorato col massimo impegno. Accetto tutte le critiche rivoltemi, ma vorrei che ci fosse maggior onestà di critica. Chi dice che la squadra non mi segue deve dimostrarlo coi fatti. Non so chi lo dica, ma vorrei sapere se si tratta di persone a stretto contatto con me e con la squadra. Se si tratta di persone, quindi, che conoscono bene il nostro modo di lavorare e di stare insieme. Certi problemi, comunque, dopo le partite con Imola e Kinder non esistevano nemmeno. Il nostro è solo un momento negativo, che preoccupa, certo, ma che va affrontato, studiato e superato, cercando di dimenticarlo molto velocemente».
Raffaele Giusto
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