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Il punto di Andrea Mazzon

Un grazie a tutti

Non tutti hanno la possibilità di comunicare ciò che pensano in un giornale e oggi, nell'attimo di apnea prima della sfida all'ultimo colpo, vorrei dire grazie.
Grazie a tutti coloro che ieri erano al palasport.
Grazie alle persone vicine a questa squadra dal primo all'ultimo.
Grazie ai i tifosi che sempre mi hanno aiutato, comprendendo che ho messo tutta l'energia del mio corpo per l'Andrea Costa.
Grazie ai giocatori, anche e soprattutto a quelli che non hanno potuto giocare come sicuramente avrebbero voluto.
Grazie a tutto lo staff intorno alla squadra che ha sopportato il sottoscritto.
Grazie alla città di Imola, che ha un tesoro nella squadra e sono sicuro che con un palasport poche sarebbero state le sconfitte casalinghe.
Grazie anche a Milano che ci ha aspettato non sapendo però cosa potrà costargli.
Una partita in un anno da vincere almeno di sette. Che roba, ragazzi, sembra una sfida da film western anni Cinquanta dove i cow boy sconfiggevano i poveri indiani con infinite sparatorie. La domanda più logica è: sono tanti sette punti da recuperare? Onestamente conta la differenza negli ultimi tre minuti, prima è quasi inutile (ovviamente se si sta vicini all'avversario.
Io per quattro anni di fila nelle coppe ho sempre affrontato lo scontro con la differenza canestri, e talvolta non significa molto nelle partite decisive. Salvo se si hanno distacchi superiori ai dieci punti. Cerco ora una statistica per rinforzare il concetto e se non erro nelle finali con la differenza punti (Coppa Korac) nelle ultime dieci edizioni, sette squadre con la seconda fuori casa e addirittura cinque con lo svantaggio (cioè sconfitta in casa in gara 1) hanno vinto la coppa in trasferta, recuperando i punti necessari. Perché? Talvolta si gioca meglio senza responsabilità e senza obbligo del risultato (tipo il Chievo 2002 nel campionato di calcio). Sembra strano, ma realmente succede questo. Ieri tutti mi hanno chiesto il pronostico, ma io non posso certo immaginare un risultato diverso dal «2» con più sette. Dite che porta sfortuna? Vi dico: «beh, dopo quello che è successo quest'anno la cabala non esiste e non esisterà mai più almeno per me, ma se avete qualche corno che vi avanza la sede è aperta dalle 9 alle 18, ed ancora una volta grazie».
Andrea Mazzon coach della Fillattice
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