– Buongiorno ingegnere Silipo. Si sente un presidente felice? «Felice non proprio. Mi sembra un po' esagerato come aggettivo».
– Allora se lo scelga lei. «Direi soddisfatto. Oggi mi sente un presidente soddisfatto».
– Una salvezza dà solo soddisfazione? «Direi di sì. Perché ha testimoniato il completamento di un lavoro che abbiamo cominciato tra mille difficoltà e che a Udine siamo riusciti a portare a termine».
– E quando sarà una presidente felice? «Sarò felice il giorno che riuscirò a consolidarmi. Come risultati e come struttura societaria».
– Pensa di riuscirci? «Lo spero. Ma sono certo che con l'aiuto di tutti non possiamo certo fallire. Il progetto che abbiamo è valido e la salvezza che abbiamo ottenuto pone fondamenta di ottimismo sotto la costruzione che vogliamo edificare».
– Chi intende per “tutti”? «Tutti sono i cittadini. Tutti sono i tifosi. Se vogliamo, possiamo intendere anche la società».
– Perché? «Perché io ho sempre detto che la società Nuovo Basket Viola è di tutta la città, dunque è di tutti. Anche dei politici».
– Ripercorriamo le tappe della salvezza? «Con piacere».
– La vittoria più bella? «Credo che sia stata l'ultima. Quella ottenuta contro Biella allo scadere. Un'emozione fortissima. È stato lì che ho capito che ormai la serie A l'avevamo conquistata».
– Le vittorie al Botteghelle? «Sono state strane. Mi spiego: sono state strane perché sembravano scontate fin dalla palla a due. Al Botteghelle abbiamo affrontato grandi squadre ma in tutti c'era la certezza che avremmo vinto».
– Un momento di sconforto? «Sembrerò spaccone ma io, realmente, non ho mai temuto di non riuscire a centrare la salvezza. Ci ho creduto sempre».
– Aveva avuto una visione? «No. Credo che sia stata l'incoscienza del neofita. Magari l'anno prossimo avrò meno certezze e più dubbi perché adesso comincio a capire qualcosa in più di basket».
– Si è presentato al grande basket costruendo un'impresa a tasselli. Il prossimo anno chissà cosa ci si aspetta da lei. «Ma sono io che mi aspetto tanto dai miei giocatori. Pretendo sempre il massimo da chi lavoro con me».
– Anche dal general manager Barrile? «Anche da lui a cui devo dire grazie perché è stato sempre il mio grande sostegno in questa avventura. Con lui lavoriamo in grande sintonia e dovremo lavorare ancora molto per organizzare meglio la società e le nuove iniziative soprattutto per quanto riguarda gli abbonamenti».
– Lo sponsor arriverà? «Qui torniamo al discorso di prima. Ho bisogno dell'aiuto di tutti. Io mi sto muovendo nel mio settore, però accetto suggerimenti».
– Chiudiamo con la prossima sfida con la capolista Skipper. Se la godrà in tranquillità? «Per mia abitudine non gioco a certe perché non voglio perdere. Dunque...». (pie.ga.)
– Allora se lo scelga lei. «Direi soddisfatto. Oggi mi sente un presidente soddisfatto».
– Una salvezza dà solo soddisfazione? «Direi di sì. Perché ha testimoniato il completamento di un lavoro che abbiamo cominciato tra mille difficoltà e che a Udine siamo riusciti a portare a termine».
– E quando sarà una presidente felice? «Sarò felice il giorno che riuscirò a consolidarmi. Come risultati e come struttura societaria».
– Pensa di riuscirci? «Lo spero. Ma sono certo che con l'aiuto di tutti non possiamo certo fallire. Il progetto che abbiamo è valido e la salvezza che abbiamo ottenuto pone fondamenta di ottimismo sotto la costruzione che vogliamo edificare».
– Chi intende per “tutti”? «Tutti sono i cittadini. Tutti sono i tifosi. Se vogliamo, possiamo intendere anche la società».
– Perché? «Perché io ho sempre detto che la società Nuovo Basket Viola è di tutta la città, dunque è di tutti. Anche dei politici».
– Ripercorriamo le tappe della salvezza? «Con piacere».
– La vittoria più bella? «Credo che sia stata l'ultima. Quella ottenuta contro Biella allo scadere. Un'emozione fortissima. È stato lì che ho capito che ormai la serie A l'avevamo conquistata».
– Le vittorie al Botteghelle? «Sono state strane. Mi spiego: sono state strane perché sembravano scontate fin dalla palla a due. Al Botteghelle abbiamo affrontato grandi squadre ma in tutti c'era la certezza che avremmo vinto».
– Un momento di sconforto? «Sembrerò spaccone ma io, realmente, non ho mai temuto di non riuscire a centrare la salvezza. Ci ho creduto sempre».
– Aveva avuto una visione? «No. Credo che sia stata l'incoscienza del neofita. Magari l'anno prossimo avrò meno certezze e più dubbi perché adesso comincio a capire qualcosa in più di basket».
– Si è presentato al grande basket costruendo un'impresa a tasselli. Il prossimo anno chissà cosa ci si aspetta da lei. «Ma sono io che mi aspetto tanto dai miei giocatori. Pretendo sempre il massimo da chi lavoro con me».
– Anche dal general manager Barrile? «Anche da lui a cui devo dire grazie perché è stato sempre il mio grande sostegno in questa avventura. Con lui lavoriamo in grande sintonia e dovremo lavorare ancora molto per organizzare meglio la società e le nuove iniziative soprattutto per quanto riguarda gli abbonamenti».
– Lo sponsor arriverà? «Qui torniamo al discorso di prima. Ho bisogno dell'aiuto di tutti. Io mi sto muovendo nel mio settore, però accetto suggerimenti».
– Chiudiamo con la prossima sfida con la capolista Skipper. Se la godrà in tranquillità? «Per mia abitudine non gioco a certe perché non voglio perdere. Dunque...». (pie.ga.)