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Rossetti: “Vogliamo portare a Siena la Saporta”

La Montepaschi parte per Treviso, dove domani chiuderà la regular season

Manca un solo giorno alla fine della stagione regolare di serie A e la Mens Sana si prepara per chiudere in maniera dignitosa la prima parte di un’annata che senza dubbio ha regalato brividi, emozioni e qualche amarezza costruttiva. Nel pomeriggio di oggi la Montepaschi salirà sul pullman che la porterà a Treviso, dove domani (ore 20,30) se la vedrà con la Benetton in corsa per la seconda piazza. Ataman, mercoledì sera, ha affermato che il pensiero principale ormai è la finale di Saporta di martedì, a Lione, ma siccome i risultati clamorosi sono sempre dietro l’angolo (ne sa qualcosa il popolo del Palasclavo, che ha visto passare Livorno e che per un pelo non ha visto fare altrettanto a Milano, due giorni fa), chissà che Avellino non riesca a mettere a segno il colpaccio sul parquet di una Oregon Cantù sempre più sicura del suo quarto posto. Sarebbe un peccato lasciare qualcosa di intentato, per difficile che possa sembrare. Insomma, l’aereo per la Francia parte domenica mattina, alle 9,30, dallo scalo trevigiano. Prima di allora, però, il ballo del campionato sarà ancora aperto e non sarebbe male aspettare l’ultima nota prima di fare l’inchino, accettare il responso della classifica e uscire dalla pista per rientrarci nei play off.
Questo i giocatori lo sanno bene, anche se sono consapevoli che l’ultima apparizione, contro l’Adecco, è stata disarmante e poco rassicurante. Lo confermano le parole di Marco Rossetti, che nei 10 minuti in cui si è esibito ha tentato di bloccare il temuto Bullock, facendoselo sfuggire solo in un paio di occasioni. “Dovremo rivedere qualche cosa – spiega il numero 10. – Giocando così, avremo grosse difficoltà contro avversarie più forti di Milano. Credo che ai play off ci arriveremo un po’ più pronti di quanto non fossimo mercoledì”.
Cosa non ha funzionato in quella partita?
“I nostri avversari sono venuti con l’acqua alla gola, con l’obbligo di vincere per garantirsi la salvezza, quindi hanno subito aggredito il match. Noi, viceversa, abbiamo avuto un approccio sbagliato, ma non abbiamo certo sottovalutato l’impegno. Alla distanza, lottando con convinzione, siamo riusciti a imporci, favoriti anche da qualche episodio”.
Sapevate cosa stava succedendo a Imola?
“No. Solo nell’ultimo minuto è arrivata una voce secondo la quale Cantù aveva perso, ma era evidentemente falsa”.
Leggendo lo scout, saltano agli occhi i 102 rimbalzi catturati complessivamente dalle due contendenti. Significa che le rispettive serate al tiro non erano brillanti...
“Certo, quando ci sono 102 rimbalzi significa che ci sono state 102 conclusioni andate a vuoto, anche se in questo dato bisogna tener conto anche degli errori ai liberi, che sono stati in tutto 30. Come dicevo prima, c’è qualcosa da mettere a posto in previsione dei play off”.
Prima, però, c’è la trasferta di Treviso e, soprattutto, la finalissima di Saporta. Sarete pronti per questi appuntamenti?
“La partita di Lione abbiamo una gran voglia di giocarcela. Sentiamo l’entusiasmo che ci circonda, ogni volta che andiamo al palasport per allenarci vediamo la gente in coda per comprare i biglietti. Questa energia ci fa salire la voglia di tornare a Siena con la Coppa”.
Marco De Candia

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