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Antonio Granger alza la mano

Prima notte col nuovo moro: la Virtus scopre quanto servirà

NELL´ultima notte tiepida del PalaMalaguti, aspettando che s´arroventi la magia micidiale delle finali, la comparsa di un nuovo uomo nero interrompe l´annoiata routine, dando luce a una partita che, viceversa, ne accenderebbe poca. Avvitata al terzo posto nella stagione regolare, improbabilmente seconda, solo se Siena vincerà a Treviso, la Kinder si farà soprattutto guardare, contro Biella, per quell´Antonio Granger arrivato da Siviglia ad arricchirne il gruppo. Il Bell´Antonio (scontato, in attesa dei sondaggi delle pantere grigie del parterre) segnava venti punti a partita in Spagna e ne fece 34 alla Signora, un anno fa in Coppa Italia (per la stessa Biella); eppure, facendo aggiungere un posto a tavola, fra commensali onorati e pasciuti, solleva già qualche dubbio.
Uno in più, nel basket, non è sempre un´addizione, né la Virtus s´è addizionata di recente granchè bene. Bill Edwards, nell´anno degli infortuni '98-99, era buono ma non legò. Darnell Mee, nell´anno delle sbandate '99-2000, era una pippa, pure pavida, dotata solo d´un contratto infimo. Il cosiddetto principe Ambrassa, nell´anno di grazia 2000-2001, diede un´inevitabile mano a far girare una ruota che girava da sola. Ha un bel libretto di lavoro questo Granger, finito a Siviglia l´estate scorsa, dopo liti feroci fra Skipper, Real Madrid ed agente, per averlo da prima punta. Poi, in Andalusia non gli è andato tutto bene, ed eccolo innestato qui, per pochi dollari e tante verifiche. Sul resto, lo sapete, più che su se stesso. Uno in più, per esempio, è stato pure il Charlie Bell arrivato a Treviso un mesetto fa, sugli stessi banchetti del vituperato mercato deregolato. Visto magnifico l´altra sera al PalaDozza, Bell fa ora chiedere chi verrà trombato per fargli posto, tra il russo muto Chikalkin, il bimbo d´oro (e ottone) Nachbar e il bimbo di ferro Stojic. Seguirà dibattito. E seguirà anche qui.
Col senno di prima, se esiste, l´operazione Granger viaggia su una linea di confine di vantaggi e svantaggi sfumati. La Virtus supera la vedovanza Abbio con un tipo che, salendo dalla panca, può portare punti: perfino tanti, in teoria. Le controindicazioni sono che una prima punta, sia pure in squadre secondarie, qui farà il cambio, sia pur di lusso; e soprattutto che il sofisticato congegno della Virtus potrebbe rigettare il trapianto. L´ulteriore argomento è che quel congegno non s´è visto sempre quest´anno, e rischia di non vedersi nei giorni giusti. Il gioco imperniato su Griffith è stato a lungo senza perno, e solo ora si rimette in moto. In più, pure l´addizione di creatività di Becirovic è stata sospesa dal lungo infortunio. L´innesto di Granger non servirebbe in una Virtus che gira, ma può compensare una dipendenza talvolta evidente dai bottini del sorvegliato speciale Ginobili. Infine, potrebbe essere necessario giocare a punteggi più alti, ora che la Kinder è, dietro, meno granitica di un anno fa.
In questo contesto Granger debutta stasera (20.30, diretta E´Tv) in una partita che alla Virtus offre spiragli minimi di secondo posto, zero rischi di mollare il terzo e un solido test al moro, specie se Becirovic giocherà meno per via del polso ammaccato. Stanotte dopo i giochi verrà compilato il tabellone dei play-off, che allinea ora sul cammino bianconero Scavolini e Benetton, e su quello della Fortitudo Trieste e Cantù (o Siena). Difficile che cambi, ma gli ultimi 40´ vanno sempre tenuti d´occhio.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica
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