FABRIANO — E' come se stasera Monroe e compagni indossassero la storica casacca delle V nere e facessero di tutto per mettere a frutto il turno casalingo con la Lauretana Biella. In realtà in campo al PalaMalaguti (ore 20,30), al solito, ci saranno i vari Jaric, Ginobili, Griffith e l'ultimo arrivato Granger, ma stavolta i campioni italiani ed europei della Kinder avranno parecchi tifosi in più. Quelli di Fabriano che sperano nel successo interno della Virtus per poter festeggiare lo storico approdo ai play-off, per la prima volta nella storia della società locale, almeno partendo dalla massima serie.
Amica radio... Dunque, tutte le fiches per allungare la stagione sono puntate sui felsinei, anche se per accedere al primo turno degli spareggi scudetto esiste pure un'altra possibilità, legata alla vittoria di Varese a Roma accompagnata dalla sconfitta di Udine a Verona. Ma è chiaro che la sua partita virtuale la formazione fabrianese le giocherà al PalaMalaguti. «A questo punto speriamo di essere fortunati», sottolinea il giemme Pierpaolo Perulli. «Certo, tutto può succedere, visto che appena domenica scorsa Udine ha vinto a Treviso, ma la Kinder è in piena lotta per il secondo posto e in campo non si dovrebbe risparmiare. A questo punto, del resto, possiamo solo attendere il verdetto, sperando che non si ripeta quanto accaduto a fine girone d'andata per la final eight di Coppa Italia».
«Parliamone». In attesa della «sentenza», vanno comunque analizzate a fondo le sei sconfitte in striscia e, di conseguenza, i motivi che hanno portato a «sporcare» in parte un'annata, in ogni caso — come abbiamo sempre sostenuto — positiva. «Come quando si vince è merito di tutti, anche nei momenti meno positivi ognuno ha le sue responsabilità», spiega Perulli. «Dite che Lasi è stato lasciato solo dalla società? Dal mio punto di vista, posso solo dire che con Maurizio e con tutto il resto dello staff tecnico personalmente ho vissuto due anni fantastici dalla serie A2 fino a quest'ultima giornata in cui attendiamo di sapere se saremo o meno nei play-off scudetto. Gruppo non più compatto? Certo, è una questione da analizzare, ma lo stiamo facendo. Non a caso questa mattina abbiamo avuto un colloquio con cinque, sei giocatori per parlare di presente e futuro. Ad ogni modo, per il bene del Fabriano basket, voglio solo sperare che queste ultime battute d'arresto non inficino quanto di buono è stato costruito.
Perché di questo campionato in eredità non restano solo le vittorie di prestigio con le grandi, ma soprattutto un pubblico ormai divenuto uno dei migliori d'Italia. Un patrimonio da non disperdere».
«C'è il Consiglio». Intanto, il punto della situazione i vertici della società lo hanno previsto per martedì quando tornerà a riunirsi il Consiglio di amministrazione. «Sarà l'occasione per un'attenta analisi», riferisce il presidente Claudio Biondi, cercando di rispondere alle accuse di società ondivaga nelle gerarchie e titubante nelle decisioni. «Valuteremo tutto quello che c'è da valutare, però non dimentichiamoci che in due anni siamo partiti dall'iscrizione all'ultimo minuto in A2 e ora possiamo anche arrivare ai play-off scudetto. In fondo, neanche un cattivo percorso, o no?».
Alessandro Di Marco
Amica radio... Dunque, tutte le fiches per allungare la stagione sono puntate sui felsinei, anche se per accedere al primo turno degli spareggi scudetto esiste pure un'altra possibilità, legata alla vittoria di Varese a Roma accompagnata dalla sconfitta di Udine a Verona. Ma è chiaro che la sua partita virtuale la formazione fabrianese le giocherà al PalaMalaguti. «A questo punto speriamo di essere fortunati», sottolinea il giemme Pierpaolo Perulli. «Certo, tutto può succedere, visto che appena domenica scorsa Udine ha vinto a Treviso, ma la Kinder è in piena lotta per il secondo posto e in campo non si dovrebbe risparmiare. A questo punto, del resto, possiamo solo attendere il verdetto, sperando che non si ripeta quanto accaduto a fine girone d'andata per la final eight di Coppa Italia».
«Parliamone». In attesa della «sentenza», vanno comunque analizzate a fondo le sei sconfitte in striscia e, di conseguenza, i motivi che hanno portato a «sporcare» in parte un'annata, in ogni caso — come abbiamo sempre sostenuto — positiva. «Come quando si vince è merito di tutti, anche nei momenti meno positivi ognuno ha le sue responsabilità», spiega Perulli. «Dite che Lasi è stato lasciato solo dalla società? Dal mio punto di vista, posso solo dire che con Maurizio e con tutto il resto dello staff tecnico personalmente ho vissuto due anni fantastici dalla serie A2 fino a quest'ultima giornata in cui attendiamo di sapere se saremo o meno nei play-off scudetto. Gruppo non più compatto? Certo, è una questione da analizzare, ma lo stiamo facendo. Non a caso questa mattina abbiamo avuto un colloquio con cinque, sei giocatori per parlare di presente e futuro. Ad ogni modo, per il bene del Fabriano basket, voglio solo sperare che queste ultime battute d'arresto non inficino quanto di buono è stato costruito.
Perché di questo campionato in eredità non restano solo le vittorie di prestigio con le grandi, ma soprattutto un pubblico ormai divenuto uno dei migliori d'Italia. Un patrimonio da non disperdere».
«C'è il Consiglio». Intanto, il punto della situazione i vertici della società lo hanno previsto per martedì quando tornerà a riunirsi il Consiglio di amministrazione. «Sarà l'occasione per un'attenta analisi», riferisce il presidente Claudio Biondi, cercando di rispondere alle accuse di società ondivaga nelle gerarchie e titubante nelle decisioni. «Valuteremo tutto quello che c'è da valutare, però non dimentichiamoci che in due anni siamo partiti dall'iscrizione all'ultimo minuto in A2 e ora possiamo anche arrivare ai play-off scudetto. In fondo, neanche un cattivo percorso, o no?».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino