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Milano, uniti per vincer la paura

Oggi pomeriggio l'Adecco cerca di salvarsi a spese di Imola

MILANO — L'unica certezza è che sarà l'ultima partita della stagione. Invece di lottare per un posto nei playoff, l'Olimpia di Pippo Faina deve evitare, nei 40 minuti contro Imola, la seconda retrocessione in oltre sessant'anni di storia, di successi, di trionfi. Una partita, quella che si gioca dalle 17.10 a Lampugnano, che rappresenta molto di più di una competizione per conseguire un risultato sportivo. Ripiombata nell'incertezza societaria dopo la decisione del proprietario Tacchini di cedere la presidenza e avviare le trattative per la cessione della società, l'Olimpia aspetta l'esito finale del match con la Fillattice come una chiave che può aprire le porte al suo domani. Tutto è bloccato nell'attesa di conoscere se si dovrà ripartire dalla serie A, dalla retrocessione o, terza alternativa, dalla ricerca dei soldi per comprare un titolo sportivo che eviti il purgatorio della LegaDue.
Prima bisogna battere la Fillattice, o perdere con meno di sette punti di scarto, il distacco con cui l'Adecco vinse il match d'andata a Faenza. Tensione alle stelle, scongiuri e scaramanzie varie saranno il corredo di una partita che, sulla carta, l'Olimpia non dovrebbe perdere. Nonostante l'inserimento di Heal, il recupero di Respert e i canestri dalla panchina di Moltedo, Imola è ancora una spanna sotto a Milano. La differenza però non la faranno solo i canestri, i rimbalzi, le difese e le palle recuperate. Questa è una partita storica e come tale sarà decisa anche a favore di chi avrà più sangue freddo, meno paura, più concentrazione.
Si dice, in questi casi, che chi ha meno da perdere parte favorito. E in questo Imola parte parecchio avvantaggiata. Una retrocessione della squadra romagnola non provocherebbe un terremoto, anzi sarebbe in qualche modo compresa dall'intero movimento. Cancellare l'Olimpia dalla serie A sarebbe una tragedia per i tifosi, la città e anche per tutta la pallacanestro italiana.
Quello che sicuramente servirà alla squadra è l'incitamento del suo pubblico, fedele, onesto e sempre presente in tutte le occasioni importanti di questa tormentata stagione. Il «sesto uomo» che potrà mettere adrenalina nei muscoli di Michelori e Mordente, aggiustare la mira di Bullock, aggiungere qualche molla in più nei garretti di Rancik e Turner e trasformare in tenaglie le mani «acchiapparimbalzi» di Rusconi e Shaw.
Un pubblico che dovrà aiutare anche Pippo Faina, l'allenatore dell'unica retrocessione della storia Olimpia, che però oggi dovrà a tutti i costi azzeccare le mosse giuste per conquistare questa salvezza. Sarà il minimo per tutti. Per adesso, però, basta quella.
Maurizio Trezzi
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