ROMA - Una Virtus peccaminosa che rinuncia alla sofferenza affrontando la Metis Varese nell’ultima gara della regular season, un pizzico di volontà per non vincere mirando all’ottavo posto per affrontare, andando avanti nel playoff, nei quarti la capolista Skipper, ritenuta più vulnerabile rispetto alla corazzata Benetton. Prima, però, dal 7 maggio, la Wurth dovrà vedersela negli ottavi con un’avversaria pericolosa, che le ha sempre creato difficoltà qual è Roseto mentre per Varese c’è Trieste finita al settimo posto. La Roma dei canestri è stata battuta, 63-73, priva di Allen e di Myers - di Carlton diremo dopo - e nel finale ha perso ancora Handlogten, uscito dal parquet zoppicando, alle prese con la caviglia, ma non è nulla di preoccupante. Perde la Virtus, come del resto un po’ voleva, e intanto Milano tira un sospirone di sollievo. Le ex scarpette rosse dell’Olimpia non lasciano la massima serie. L’Adecco in uno scontro-salvezza con Imola ha vinto (76-75) rischiando però di capitolare quando la Fillattice - che è finita in Lega 2 - spronata da Ambrassa ha avuto l’opportunità di rifilare più di 7 punti, quelli che le servivano per capovolgere in suo favore la situazione, a Bullock e compagni. Finale palpitante ma anche da dimenticare, con tiri liberi volutamente sbagliati con lo spaurachio per l’Adecco del supplementare dove poteva ancora succedere di tutto.
Dicevamo della sconfitta della Virtus di Attilio Caja al Palazzetto. Roma ha concesso troppo con la difesa a zona e Vescovi, bravissimo il vecchio Cecco, ha infilato 4 bombe e Simon di triple ne ha realizzate 3. Pochi punti per la Wurth in avvio, la miseria di 8 nel primo quarto quando Zanelli ha commesso più di una nefandezza tanto che, dopo appena 3’34’’, Caja lo ha richiamato in panca mandando dentro il giovane (e promettente) Santolamazza. Poi Zanelli ha ritrovato sicurezza riuscendo anche a riportare avanti (25-23) la Wurth. Sotto di 11 (33-44) è stato Callahan a dare una mano per ricucire lo strappo aiutato da Righetti, un signor giocatore Alex e non solo per i suoi 20 punti ma per le iniziative e la visione di gioco. L’opportunità di vincere c’era, la voglia un po’ meno. Finisce la regular season, la stagione volge al termine e speriamo che l’anno nuovo porti alla Virtus giallorossa nuovi dirigenti, l’annunciato Brunamonti in primis, uomini che non si nascondono dietro piccole bugie da provincia. E’ stato così, ieri, per Carlton Myers, che come abbiamo detto era assente perché aveva una caviglia dolorante. Oddio, un giocatore può anche star male e non giocare, ma se dal club alla vigilia affermano che stanno tutti bene (tranne l’infortunato Allen) e che all’allenamento non mancava nessuno... Poi si viene a sapere che il capitano di Azzurra e non un ragazzino qualsiasi venerdì era a Settebagni ma non con la squadra. Beh, contro Varese non c’era proprio pretattica da fare. Apriamo le porte al domani, tutti ne hanno bisogno. Il presidente Claudio Toti è il primo a rendersene conto.
Carlo Santi
Dicevamo della sconfitta della Virtus di Attilio Caja al Palazzetto. Roma ha concesso troppo con la difesa a zona e Vescovi, bravissimo il vecchio Cecco, ha infilato 4 bombe e Simon di triple ne ha realizzate 3. Pochi punti per la Wurth in avvio, la miseria di 8 nel primo quarto quando Zanelli ha commesso più di una nefandezza tanto che, dopo appena 3’34’’, Caja lo ha richiamato in panca mandando dentro il giovane (e promettente) Santolamazza. Poi Zanelli ha ritrovato sicurezza riuscendo anche a riportare avanti (25-23) la Wurth. Sotto di 11 (33-44) è stato Callahan a dare una mano per ricucire lo strappo aiutato da Righetti, un signor giocatore Alex e non solo per i suoi 20 punti ma per le iniziative e la visione di gioco. L’opportunità di vincere c’era, la voglia un po’ meno. Finisce la regular season, la stagione volge al termine e speriamo che l’anno nuovo porti alla Virtus giallorossa nuovi dirigenti, l’annunciato Brunamonti in primis, uomini che non si nascondono dietro piccole bugie da provincia. E’ stato così, ieri, per Carlton Myers, che come abbiamo detto era assente perché aveva una caviglia dolorante. Oddio, un giocatore può anche star male e non giocare, ma se dal club alla vigilia affermano che stanno tutti bene (tranne l’infortunato Allen) e che all’allenamento non mancava nessuno... Poi si viene a sapere che il capitano di Azzurra e non un ragazzino qualsiasi venerdì era a Settebagni ma non con la squadra. Beh, contro Varese non c’era proprio pretattica da fare. Apriamo le porte al domani, tutti ne hanno bisogno. Il presidente Claudio Toti è il primo a rendersene conto.
Carlo Santi