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C’è Fabriano sulla strada per Bologna

Subito derby per la Scavolini negli ottavi, chi vince incontrerà la Kinder tricolore

PESARO - Non poteva esserci modo migliore per presentarsi ai play-off, che partiranno con il derby con Fabriano (chi vincerà, poi, dovrà vedersela subito con la Kinder).
E’ stato un epilogo da fantascienza per la Scavolini, che ha trovato il modo di ravvivare i pochi spettatori dell’“astronave" (questa volta, loro, mosci) giocando il basket che la gente adora. Sembrava di vedere la Pesaro della scorsa stagione, tutto è riuscito con una semplicità disarmante e coach Pillastrini non si è neppure sfilato la giacca. E così la gara senza posta in palio si è traformata in una vivace e piacevole passerella biancorossa.
L’illusione di Livorno si spegne sul nascere e dopo lo 0-2 è un crescendo-Scavolini. Il tifo più acceso è quello dei supporters toscani, che festeggiano la salvezza meritatamente acquisita, la Scavolini è ancora priva di Beric, ma Stefano Pillastrini ruota a meraviglia i suoi 10 (Maggioli però è ancora dolorante).
Giachetti è un pony di razza, ma DeMarco spedisce la Mabo al -7 (21-14) con sette punti consecutivi. Benvenuti al Traina show, uno spettacolo da leccarsi i baffi. Quando Brad è pronto per scattare in contropiede o è in procinto di giocare il suo micidiale 1 contro 1, è un belvedere paradisiaco per i palati dei supporters. Il marine tiene il 100% al tiro per lungo tempo e delizia la platea con trovate da basket d’oltreoceano. Bentornato, a lui e a Johnson. Il moro di Charlotte è l’Mvp dell’inizio e il pubblico applaude convinto tanto bendidio di gioco. Gigena è il solito leone, per la gioia dei suoi attuali e vecchi fans, mentre Pecile è in confusione, si sbatte ma il tiro è un optional.
L’Inferno Biancorosso chiama a gran voce per tutta la partita (a cominciare dal secondo quarto) l’“undicesimo" Panichi, ma secondo Pillastrini non è ancora il suo momento.
Livorno si fa sotto e l’unico tremore dell’incontro arriva sul break esterno di 16-7 piazzato nei primi 7’ del secondo quarto (38-32 il punteggio). Ma ci pensa Traina a ristabilire le distanze, mentre Slater - più “in carne" di DeMarco - fatica ad entrare in partita. Livorno sale a rimbalzo, ma è vittima di un altro black-out. Il terzo periodo è tutto di marca Scavolini, con un’azione a due tra Booker e Blair che - se chiusa a dovere, con schiaccione a una mano del “rasta" - avrebbe creato un frastuono inimmaginabile al Bpa. 67-42 a 5’49 dal termine del terzo, con il marchio di Pec. Al 28esimo entra Matteo Panichi, osannato come un re e il toscano ripaga con un paio di invenzioni. Sulla sua tripla stellare salta in piedi l’intera panchina “americana", con Blair, Booker e Middleton letteralmente pazzi di gioia. Un bello spirito di squadra, quello che ci voleva. Pecile si scontra con Giachetti e si tiene il ginocchio, ma rientra poco dopo scongiurando ogni pericolo.
La Scavolini è sempre più viva e sciolta, la Mabo fuori dalla gara da un pezzo (la valutazione finale è impietosa: 123-64). Ci sono applausi per tutti e, a 1’32" dalla fine della regular season, i biancorossi coniano il massimo vantaggio (100-65). Una bella serata di basket, che riconcilia.
E adesso Booker e soci se ne dovrebbero andare qualche giorno in ritiro a Urbino.
Intanto Ken Blarlow, dopo 16 anni, ha deciso di ritirarsi. Un altro grande se ne va.
Camilla Cataldo
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