Si è conclusa con la sconfitta più pesante del campionato, dinanzi al coach della nazionale Charlie Recalcati, questa stagione maledetta per la De Vizia Scandone. Oregon Cantù batte Avellino col punteggio di 101-69. Trentadue punti di scarto, che costituiscono anche il massimo vantaggio raggiunto dai padroni di casa nel corso dell'incontro. L'ultima speranza di play-off della De Vizia, dunque, è naufragata contro la grinta della formazione canturina, tornata in Eurolega dopo sette anni di assenza. Netto dominio, dunque, per gli uomini di coach Sacripanti, con la De Vizia rimasta in partita (ma sempre rincorrendo) soltanto per 15 minuti. Decisivi, nell'ottica della sconfitta biancoverde, le troppe palle perse nel corso dei 40 minuti di gioco e la difesa mai così "ballerina". Luca Dalmonte si rende subito conto che, nell'uno contro uno, i giocatori di casa sono imbattibili. Così, dopo pochi minuti, decide di passare a difendere a zona. L'idea è buona, ma questo serve solo a contenere nei limiti del +15, fino al termine del primo periodo, il vantaggio dei giocatori di casa. Il solo Hafnar sembra voler lottare fino in fondo, ma non basta. I suoi sforzi vengono presto vanificati dai contropiedi canturini e dalle tantissime palle perse soprattutto da Stevenson e Carlisle: 14 solo nei primi 20 minuti. Così si arriva all'intervallo lungo sul 54-40. Un punteggio che, sponda biancoverde, non lascia presagire proprio nulla di buono. Ed infatti, al ritorno in campo, Cantù comincia a macinare una gran mole di gioco e di punti, guidata da un ispiratissimo McCullough. Nello stesso tempo Lindeman cancella McGhee dalla lotta sotto le plance. Dalmonte ordina nuovamente la difesa ad uomo, ma è solo l'inizio della fine. Nell'ultimo quarto la De Vizia esce completamente di scena, lasciando Cantù libera di godersi la festa del Palaoregon. Dalmonte, sul -27, lascia entrare anche Roberto Simeoli, che però non riesce a segnare nemmeno un punto. Avellino tira i remi in barca e la sirena finale suona sul 101-69. Ed ora, a stagione conclusa, la palla passa nelle mani della dirigenza biancoverde.
Raffaele Giusto
Raffaele Giusto