L'Olimpia è salva, l'Olimpia è viva. Il presidente Menegazzi piange, abbraccia tutti all'uscita dagli spogliatoi, mormora «non ce la faccio più» e per qualche secondo fa temere un malore. Pippo Faina, tecnico contestato anche a 20 secondi dalla fine, quando Mordente è in lunetta per segnare un libero ed evitare i supplementari, è «sollevato, non contento», ringrazia tutti, da Tacchini agli uscieri: non sarà lui l'uomo della disfatta.
Dan Peterson è elettrico, dopo aver vissuto 40' da anima in pena, a passeggiare tra poltroncine, tribuna stampa e spogliatoi. Ne ha per tutti: il pubblico («che ringrazio, ma non sono d'accordo con la contestazione»), i regolamenti («ci dev'essere un limite per l'acquisto dei giocatori, se prendo Heal e Slater come Imola e Livorno, vado ai playoff»), con la proprietà vecchia («io non voglio bene a Joe Bryant, scrivetelo») e vecchissima («era Bogoncelli, il mitico fondatore e presidente dell'Olimpia, il vero responsabile della retrocessione del 1976»).
L'Olimpia è salva. La tripla di Lou Bullock la toglie dall'incubo a 50" dalla fine di una partita carogna, con Imola a fare da scimmia sulla spalla aggrappata com'era alla rincorsa del +7. Un 4 quarto stellare quello di Lou, 10 punti pesanti, quattro invenzioni in piena trance agonistica. Tanto che Faina, sul +1 Milano e i supplementari da evitare a ogni costo, lo deve pregare dalla panchina per sbagliare: «Non aveva capito - racconta il coach - gli ho detto "va bene tutto, anche non prendere il ferro". Sapevo che l'unica combinazione da evitare era il pareggio, eravamo disposti anche all'autocanestro».
Gestione finalmente saggia dopo una stagione piena di finali sciagurati. E adesso che l'A1 è riconquistata, l'Olimpia non può più permettersi l'agonia delle ultime tre estati. L'assenza, promessa e mantenuta, di Sergio Tacchini alla partita più importante dell'anno per molti è un indizio di nuovi rovesci. Toni Cappellari, g.m. e factotum, è lì per smentire: «La società è sana, salva e forte. La ricerca di nuovi soci va avanti, stiamo lavorando bene, il discorso è aperto anche con l'Adecco. Certo, secondo me si è perso il feeling con Milano, una città che ama gli sport minori solo quando sono ai vertici». Qualche metro più in là Marco Mordente, uno degli ultimi prodotti Olimpia, dice altro: «Ringraziamo i tifosi, oggi sono venuti in tanti e ci hanno sostenuto anche sull'orlo del burrone».
Ancora Cappellari parla dell'Olimpia che verrà: «Voi riderete, ma bisogna ripartire da questi uomini. Sono convinto del loro valore, anche se ognuno gioca per conto suo». Sicuramente non ci saranno Portaluppi e Rusconi, «i due capitani», congedati da Faina e Peterson a fine partita. Degli altri, Rancik è l'unico con un altro anno di contratto; Turner è anziano, Rimac e Shaw sono in bilico, Mordente non ha voglia di passare un altro anno da viceBullock e - soprattutto - viceHorton, Michelori si guarda in cagnesco con la società. Bullock, contratto in scadenza ma con un opzione, fa il saggio: «Lo sapete, Milano mi piace e Tacchini farà di tutto per avere il meglio. Ma dovremo fare tesoro di questa stagione: non si può cominciare a settembre con mezza squadra, senza chimica e perdendo troppi punti facili».
Ma questo sarà l'anno che verrà. Adesso c'è il sapore strano di una salvezza all'ultimo canestro da gustare.
Adecco: Turner 13, Michelori 3, Bullock 25 (8 assist), Mordente 10, Rimac, Rancik 9, Rusconi 6, Horton, Shaw 10 (10 rimbalzi), Sankes ne. All.: Faina.
Fillattice: Fazzi ne, Heal 15, Gray 12, Ambrassa 19, Bailey 6, Respert, Moltedo 15, Williams 6 (12 rimbalzi), Savio 2, Loriga ne. All.: Mazzon.
Parziali: 1624, 3531, 5756.
Spettatori: 4.263 per 18.965 euro di incasso.
Massimo Pisa
Dan Peterson è elettrico, dopo aver vissuto 40' da anima in pena, a passeggiare tra poltroncine, tribuna stampa e spogliatoi. Ne ha per tutti: il pubblico («che ringrazio, ma non sono d'accordo con la contestazione»), i regolamenti («ci dev'essere un limite per l'acquisto dei giocatori, se prendo Heal e Slater come Imola e Livorno, vado ai playoff»), con la proprietà vecchia («io non voglio bene a Joe Bryant, scrivetelo») e vecchissima («era Bogoncelli, il mitico fondatore e presidente dell'Olimpia, il vero responsabile della retrocessione del 1976»).
L'Olimpia è salva. La tripla di Lou Bullock la toglie dall'incubo a 50" dalla fine di una partita carogna, con Imola a fare da scimmia sulla spalla aggrappata com'era alla rincorsa del +7. Un 4 quarto stellare quello di Lou, 10 punti pesanti, quattro invenzioni in piena trance agonistica. Tanto che Faina, sul +1 Milano e i supplementari da evitare a ogni costo, lo deve pregare dalla panchina per sbagliare: «Non aveva capito - racconta il coach - gli ho detto "va bene tutto, anche non prendere il ferro". Sapevo che l'unica combinazione da evitare era il pareggio, eravamo disposti anche all'autocanestro».
Gestione finalmente saggia dopo una stagione piena di finali sciagurati. E adesso che l'A1 è riconquistata, l'Olimpia non può più permettersi l'agonia delle ultime tre estati. L'assenza, promessa e mantenuta, di Sergio Tacchini alla partita più importante dell'anno per molti è un indizio di nuovi rovesci. Toni Cappellari, g.m. e factotum, è lì per smentire: «La società è sana, salva e forte. La ricerca di nuovi soci va avanti, stiamo lavorando bene, il discorso è aperto anche con l'Adecco. Certo, secondo me si è perso il feeling con Milano, una città che ama gli sport minori solo quando sono ai vertici». Qualche metro più in là Marco Mordente, uno degli ultimi prodotti Olimpia, dice altro: «Ringraziamo i tifosi, oggi sono venuti in tanti e ci hanno sostenuto anche sull'orlo del burrone».
Ancora Cappellari parla dell'Olimpia che verrà: «Voi riderete, ma bisogna ripartire da questi uomini. Sono convinto del loro valore, anche se ognuno gioca per conto suo». Sicuramente non ci saranno Portaluppi e Rusconi, «i due capitani», congedati da Faina e Peterson a fine partita. Degli altri, Rancik è l'unico con un altro anno di contratto; Turner è anziano, Rimac e Shaw sono in bilico, Mordente non ha voglia di passare un altro anno da viceBullock e - soprattutto - viceHorton, Michelori si guarda in cagnesco con la società. Bullock, contratto in scadenza ma con un opzione, fa il saggio: «Lo sapete, Milano mi piace e Tacchini farà di tutto per avere il meglio. Ma dovremo fare tesoro di questa stagione: non si può cominciare a settembre con mezza squadra, senza chimica e perdendo troppi punti facili».
Ma questo sarà l'anno che verrà. Adesso c'è il sapore strano di una salvezza all'ultimo canestro da gustare.
Adecco: Turner 13, Michelori 3, Bullock 25 (8 assist), Mordente 10, Rimac, Rancik 9, Rusconi 6, Horton, Shaw 10 (10 rimbalzi), Sankes ne. All.: Faina.
Fillattice: Fazzi ne, Heal 15, Gray 12, Ambrassa 19, Bailey 6, Respert, Moltedo 15, Williams 6 (12 rimbalzi), Savio 2, Loriga ne. All.: Mazzon.
Parziali: 1624, 3531, 5756.
Spettatori: 4.263 per 18.965 euro di incasso.
Massimo Pisa
Fonte: La Repubblica