PESARO — Stefano Pillastrini non ha gradito, ma si guarda bene dal dirlo. D'altra parte lo scenario è tutt'altro che rassicurante: prima il derby con Fabriano, poi, in caso di vittoria, la Kinder.
Uno per volta. Fabriano?
«Non è certo un bel cliente — dice il coach della Scavolini —. Squadra di grande talento offensivo, che ha battuto noi, la Kinder, Siena. E' un avversario particolarmente pericoloso. Da affrontare con grandissima attenzione. Consci del fatto che noi siamo più forti, però...».
Però?
«Per dimostrare di esserlo, dovremo giocare al meglio».
Fabriano dopo aver battuto la Scavolini è andata quasi in letargo...
«Non è un fatto positivo per noi. Perché non è facile affrontare squadre che hanno già passato il momento più difficile. Era meglio affrontare una formazione che aveva concluso la stagione diversamente. Ma la sconfitta di Udine a Verona ha cambiato tutte le carte in tavola».
Era meglio la Metis?
«Non è questo il problema. E' vero che la Metis ha vinto l'ultima partita a Roma, ma era un risultato prevedibile. Per tanti motivi. Noi comunque dobbiamo pensare a Fabriano».
Che è un avversario duro.
«Sicuramente: grande capacità di produrre punti, tanti tiratori, tanti realizzatori. Che possono scatenarsi in una partita giocata a cuor leggero, senza nulla da perdere».
Vedremo una Scavolini più difensiva?
«Sicuramente ci vorrà una Scavolini totalmente diversa da quella dell'ultimo incontro con loro. Sicuramente dovremo difendere meglio, credo però che con Fabriano non si possa vincere una partita a 70-80 punti. Di conseguenza...».
Di conseguenza ci vuole anche l'attacco,
«Appunto. Dobbiamo giocare bene anche offensivamente. Per questo nelle ultime due partite abbiamo insistito sul gioco sotto canestro».
E su DeMarco?
«Certo, lo abbiamo fatto ad Avellino con risultati alterni e lo abbiamo fatto meglio, pur considerando la prestazione avversaria, contro Livorno. Insisteremo».
Beric ci sarà?
«Purtroppo per un motivo o per l'altro da gennaio non lo abbiamo più avuto. E' stata un'assenza importante. Nei play-off ci sarà, ma senza allenamenti e partite preparatorie adeguate. Nonostante questo avrà le sue responsabilità, un suo ruolo, ci aspettiamo un rendimento all'altezza».
Visti i presupposti sarà una Scavolini più simile, tecnicamente, a quella dell'anno scorso?
«Sicuramente sì».
Motivazioni?
«Altissime. Le mie sicuramente sono al massimo, quelle di gran parte dei giocatori credo altrettanto. Spero che lo siano quelle di tutti, in panchina e fuori. E' necessario toccare il "picco" di una stagione in cui la squadra è stata più criticata che apprezzata. Eppure abbiamo fatto anche cose buone, vincendo con tutte le più forti, in Italia ed in Europa».
Andrete in ritiro a Urbino?
«Nient'affatto. Faremo un allenamento al palasport di Urbino per gli studenti dell'ex-Isef, a cui seguirà una mia lezione. Nessun ritiro»
A proposito, dietro l'angolo c'è Kinder.
«Ora dobbiamo pensare solo a Fabriano».
l. lu.
Uno per volta. Fabriano?
«Non è certo un bel cliente — dice il coach della Scavolini —. Squadra di grande talento offensivo, che ha battuto noi, la Kinder, Siena. E' un avversario particolarmente pericoloso. Da affrontare con grandissima attenzione. Consci del fatto che noi siamo più forti, però...».
Però?
«Per dimostrare di esserlo, dovremo giocare al meglio».
Fabriano dopo aver battuto la Scavolini è andata quasi in letargo...
«Non è un fatto positivo per noi. Perché non è facile affrontare squadre che hanno già passato il momento più difficile. Era meglio affrontare una formazione che aveva concluso la stagione diversamente. Ma la sconfitta di Udine a Verona ha cambiato tutte le carte in tavola».
Era meglio la Metis?
«Non è questo il problema. E' vero che la Metis ha vinto l'ultima partita a Roma, ma era un risultato prevedibile. Per tanti motivi. Noi comunque dobbiamo pensare a Fabriano».
Che è un avversario duro.
«Sicuramente: grande capacità di produrre punti, tanti tiratori, tanti realizzatori. Che possono scatenarsi in una partita giocata a cuor leggero, senza nulla da perdere».
Vedremo una Scavolini più difensiva?
«Sicuramente ci vorrà una Scavolini totalmente diversa da quella dell'ultimo incontro con loro. Sicuramente dovremo difendere meglio, credo però che con Fabriano non si possa vincere una partita a 70-80 punti. Di conseguenza...».
Di conseguenza ci vuole anche l'attacco,
«Appunto. Dobbiamo giocare bene anche offensivamente. Per questo nelle ultime due partite abbiamo insistito sul gioco sotto canestro».
E su DeMarco?
«Certo, lo abbiamo fatto ad Avellino con risultati alterni e lo abbiamo fatto meglio, pur considerando la prestazione avversaria, contro Livorno. Insisteremo».
Beric ci sarà?
«Purtroppo per un motivo o per l'altro da gennaio non lo abbiamo più avuto. E' stata un'assenza importante. Nei play-off ci sarà, ma senza allenamenti e partite preparatorie adeguate. Nonostante questo avrà le sue responsabilità, un suo ruolo, ci aspettiamo un rendimento all'altezza».
Visti i presupposti sarà una Scavolini più simile, tecnicamente, a quella dell'anno scorso?
«Sicuramente sì».
Motivazioni?
«Altissime. Le mie sicuramente sono al massimo, quelle di gran parte dei giocatori credo altrettanto. Spero che lo siano quelle di tutti, in panchina e fuori. E' necessario toccare il "picco" di una stagione in cui la squadra è stata più criticata che apprezzata. Eppure abbiamo fatto anche cose buone, vincendo con tutte le più forti, in Italia ed in Europa».
Andrete in ritiro a Urbino?
«Nient'affatto. Faremo un allenamento al palasport di Urbino per gli studenti dell'ex-Isef, a cui seguirà una mia lezione. Nessun ritiro»
A proposito, dietro l'angolo c'è Kinder.
«Ora dobbiamo pensare solo a Fabriano».
l. lu.
Fonte: Il Resto del Carlino