Imola retrocessa è l'amaro verdetto della partita - spareggio di ieri sera. Non nascondo la mia amarezza per questo risultato che chiude un'annata sfortunata nella quale i biancorossi hanno lottato fino alla fine senza però riuscire ad ottenere il miracolo. Tempo fa, in questo spazio, denunciai quel senso di sfiducia ingiustificato che si era creato attorno alla Fillattice e che questo clima non giovava ad un gruppo che era in piena lotta per rimanere in serie A. Sono stati fatti dei processi anticipati su di chi era la colpa (ma quale colpa se non si era ancora retrocessi?) criticando spesso chi non c'era più, parlando di ogni sconfitta come se fosse stata la decisiva. I problemi erano evidenti ma i processi è giusto farli adesso. Ci si è giocati la salvezza all'ultima giornata (ad un certo punto sembrava impossibile) e l'invasione dei fedelissimi a Milano è stata la prova concreta che i tifosi ci credevano ancora sebbene qualcuno reputava (ingiustamente) Imola spacciata. Ora, una volta smaltita l'amarezza, si dovrà tornare a lavorare per riportare sul Santerno il "Basket che conta", partendo dalle radici societarie che necessitano di nuova linfa per rinascere e dare così il via ad un nuovo ciclo di successi. Conclusosi il capitolo salvezza, ora si gareggerà solo per lo scudetto, non prima però di aver riposato dieci giorni a causa delle finali dell'Eurolega. Nella lotta per il titolo oltre alle "solite tre", ovvero Virtus, Fortitudo e Treviso, potrebbero aggiungersi anche Siena e Cantù, le vere rivelazioni del campionato. Se per i lombardi questa è una sorta di ritorno tra le grandi dopo un periodo piuttosto cupo, per i toscani è la conferma dell'ottimo lavoro svolto dal coach Ataman (ricordate le sue profezie…) che nel suo anno di esordio è riuscito a portare la città del palio nell'elite del basket italiano, centrando oltre alla finale di Coppa Italia (persa poi con la Kinder) anche quella della Saporta Cup, che si disputerà a Lione il 30 aprile e che vedrà Siena opposta agli spagnoli del Valencia. Qualche giorno più tardi, toccherà alla Kinder e alla Benetton tenere alti i colori italiani nella Final Four di Bologna che assegnerà il più importante titolo europeo. Saranno ahimè l'una contro l'altra in semifinale, mentre il Maccabi Tel Aviv se la vedrà con i greci del Panathinaikos nell'altra. Il pronostico è apertissimo: gli ateniesi hanno un mago in panchina del calibro di Obradovic (Bodiroga e Papadopoulos i giocatori più rappresentativi) e come gli israeliani (Sharp e Besok le stelle) fanno della difesa la loro arma tattica. Conosciamo bene invece la potenza dell'attacco trevigiano e la completezza della compagine di Messina. E di fronte ad un evento del genere il campionato può attendere.