Far di necessità virtù è troppo facile, diranno in molti. La Lauretana è rimasta l’unica squadra del massimo campionato a non essere intervenuta sul mercato giocatori in questa stagione. Un handicap? Un rischio troppo grande da correre? Sarà, ma la storia scritta negli ultimi anni, nel suo piccolo, dalla Pallacanestro Biella ha fornito più indizi, che sommati alla maniera del grande Sherlock Holmes, danno inevitabilmente una prova: certo, si può costruire una squadra competitiva (a diversi livelli, ovviamente) anche in estate, senza dover ricorrere a tagli e contro tagli, nemmeno i general manager fossero diventati tutti grandi sarti (a parte il mitico Giancarlo di Udine...). Certo il budget ridotto all’osso della Lauretana non permetteva grandi margini di errore, così come la volontà del presidente Alberto Savio di rispettare i parametri economici imposti dalla Lega. Così, pronti e via, Biella ha depositato l’ammontare minimo di contratti richiesto, salvo poi accorgersi che a farlo, su diciannove squadre, erano state la metà della metà delle società iscritte. Ed ora, invece, chi per salvarsi, chi per centrare l’obiettivo playoff, si spendono e spandono dollari, magari trovati nel frattempo, ma che a settembre, forse, non erano in cassa. Chissà se Biella troverà mai un signor sponsor che dica al gm Marco Atripaldi: ‘Guardi, faccia una squadra forte, paghiamo noi....’. La curiosità di verificare cosa accadrebbe è grande, così come il timore che qualche presidente stufo (e sono tanti) di sperperare soldi si accorga che a Biella c’è qualcuno in grado di pescare ‘maghi’ nella serie A2 francese a prezzi sensati, con pregi e difetti annessi, per carità. Radio mercato parla di una prossima estate calda: ci sono da assegnare i posti dirigenziali nella nuova Lega e non è escluso che si possa aprire un mini valzer di poltrone che contano, magari che coinvolga anche Atripaldi. Ma se Biella trovasse un signor sponsor...
ga.p.
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