FABRIANO — Un uomo solo al comando. Anzi, lasciato solo da una società che — silenziosamente — ne prende le distanze, senza spendere una parola una per difendere l'allenatore lo scorso anno della promozione in A1, oggi dello storico «sbarco» nei play-off scudetto per un primo turno oltremodo accattivante con la Scavolini. Ma così va il basket: se in passato è stato scaricato Sacco dopo una vittoria sul campo della seconda della classe (sic!), se Bucci è stato costretto a rinunciare all'ultimo anno di contratto «rinfacciandogli» una sua lettera aperta alla città di sei mesi prima, ormai non ci stupiamo più di nulla.
Nemmeno del linciaggio morale a Maurizio Lasi, tristemente abbandonato al suo destino di... allenatore suffragato dai risultati e ormai — strano, ma vero — messo nell'assurda condizione di vivere da separato in casa.
«Coscienza a posto». Sottomano ha la rassegna stampa del «Carlino» dell'ultima settimana, ma il tecnico gentiluomo non ci sta a scendere sul piano della polemica. «Mi dispiace tanto del clima surreale creatosi in tutto l'ambiente cittadino», sono le sue prime parole pronunciate col tono sereno di chi si sente con la coscienza a posto. «Di certo tra i giocatori e il sottoscritto il rapporto è tuttora molto buono, confermando come i valori morali di questo gruppo siano sempre determinanti. Il futuro? Dopo quanto è stato dichiarato sulla stampa solo un mese addietro, almeno con me, non si è mai parlato di contratti. Da parte mia, comunque, c'è sempre stata la disponibilità a restare di fronte a un buon progetto, perchè sono convinto che, con un valido programma, si possa fare ancora meglio».
«Grazie Biondi». «Ho molto apprezzato — aggiunge Lasi — le parole del presidente in merito ai risultati. Sì, il nostro 'fatturato' in due anni è stato eccellente, prima centrando la promozione, poi con quest'ottima annata. Salvezza anticipatissima, play-off raggiunti, addirittura final eight di Coppa Italia sfiorata e mancata solo perchè Verona e Roma hanno affrontato Reggio Calabria quando era ancora in fase di allestimento e vittorie su rivali come Siena, Kinder e Pesaro con un budget esponenzialmente superiore al nostro, peraltro tra i più bassi in assoluto del torneo. Per questo io mi sento tranquillissimo».
«Le mie scelte». Ma siccome su queste colonne non sono mancate nemmeno le sottolineature tecniche verso le ultime, discusse scelte del coach, ecco le repliche. «Ripeto, con Monroe era già tutto chiarito il giorno dopo la sostituzione di Udine. Lui si fida di ciò che gli chiedo in campo, prova ne è la vittoria del titolo di capocannoniere. Lui e Chandler di meno in campo? Quando giochi quattro partite in sette giorni, devi ruotare di più gli uomini... La panchina? Quando hai dieci giocatori dieci (adesso anche dodici..., ndr) e arrivi a fine stagione con i contratti tutti in scadenza ci sta che qualcuno pensi più al suo futuro che alla squadra. Quanto a Mclinton l'ho preferito a lungo a La Salle, perchè ha più 'fisico' per la difesa e perchè, come dimostrato anche nell'ultima partita, 'Lasallino' non è ancora al massimo».
Alessandro Di Marco
Dal secondo viaggio americano nel breve spazio di venti giorni per problemi familiari, Monroe dovrebbe tornare venerdì. Anche in questo caso siamo alle solite: Rod che telefona dall'aereoporto e prende e se ne va nel Maryland. Per carità, nessun dubbio sulle qualità umane e professionali del giocatore, ma quando in società il «permissivismo» regna sovrano, ogni giocatore può sentirsi autorizzato a qualsiasi tipo di iniziativa... Intanto la squadra ha ripreso a lavorare, (Washington fermo a causa di un risentimento alla schiena), con un gruppo che resterà di dodici elementi anche per il turno di play-off con i «cugini» cucinieri. Intanto stasera, sùbito dopo il consiglio di amministrazione previsto per il tardo pomeriggio, il presidente Claudio Biondi e il vice Antonio Nìnno saranno ospiti (assieme al pesarese Blair) della trasmissione Spiker di Tvrs. I tifosi sono in fibrillazione per organizzare la trasferta di martedì con prenotazioni per il pullman gratuito presso il Bar Piccadilly.
a.d.m.
Nemmeno del linciaggio morale a Maurizio Lasi, tristemente abbandonato al suo destino di... allenatore suffragato dai risultati e ormai — strano, ma vero — messo nell'assurda condizione di vivere da separato in casa.
«Coscienza a posto». Sottomano ha la rassegna stampa del «Carlino» dell'ultima settimana, ma il tecnico gentiluomo non ci sta a scendere sul piano della polemica. «Mi dispiace tanto del clima surreale creatosi in tutto l'ambiente cittadino», sono le sue prime parole pronunciate col tono sereno di chi si sente con la coscienza a posto. «Di certo tra i giocatori e il sottoscritto il rapporto è tuttora molto buono, confermando come i valori morali di questo gruppo siano sempre determinanti. Il futuro? Dopo quanto è stato dichiarato sulla stampa solo un mese addietro, almeno con me, non si è mai parlato di contratti. Da parte mia, comunque, c'è sempre stata la disponibilità a restare di fronte a un buon progetto, perchè sono convinto che, con un valido programma, si possa fare ancora meglio».
«Grazie Biondi». «Ho molto apprezzato — aggiunge Lasi — le parole del presidente in merito ai risultati. Sì, il nostro 'fatturato' in due anni è stato eccellente, prima centrando la promozione, poi con quest'ottima annata. Salvezza anticipatissima, play-off raggiunti, addirittura final eight di Coppa Italia sfiorata e mancata solo perchè Verona e Roma hanno affrontato Reggio Calabria quando era ancora in fase di allestimento e vittorie su rivali come Siena, Kinder e Pesaro con un budget esponenzialmente superiore al nostro, peraltro tra i più bassi in assoluto del torneo. Per questo io mi sento tranquillissimo».
«Le mie scelte». Ma siccome su queste colonne non sono mancate nemmeno le sottolineature tecniche verso le ultime, discusse scelte del coach, ecco le repliche. «Ripeto, con Monroe era già tutto chiarito il giorno dopo la sostituzione di Udine. Lui si fida di ciò che gli chiedo in campo, prova ne è la vittoria del titolo di capocannoniere. Lui e Chandler di meno in campo? Quando giochi quattro partite in sette giorni, devi ruotare di più gli uomini... La panchina? Quando hai dieci giocatori dieci (adesso anche dodici..., ndr) e arrivi a fine stagione con i contratti tutti in scadenza ci sta che qualcuno pensi più al suo futuro che alla squadra. Quanto a Mclinton l'ho preferito a lungo a La Salle, perchè ha più 'fisico' per la difesa e perchè, come dimostrato anche nell'ultima partita, 'Lasallino' non è ancora al massimo».
Alessandro Di Marco
Dal secondo viaggio americano nel breve spazio di venti giorni per problemi familiari, Monroe dovrebbe tornare venerdì. Anche in questo caso siamo alle solite: Rod che telefona dall'aereoporto e prende e se ne va nel Maryland. Per carità, nessun dubbio sulle qualità umane e professionali del giocatore, ma quando in società il «permissivismo» regna sovrano, ogni giocatore può sentirsi autorizzato a qualsiasi tipo di iniziativa... Intanto la squadra ha ripreso a lavorare, (Washington fermo a causa di un risentimento alla schiena), con un gruppo che resterà di dodici elementi anche per il turno di play-off con i «cugini» cucinieri. Intanto stasera, sùbito dopo il consiglio di amministrazione previsto per il tardo pomeriggio, il presidente Claudio Biondi e il vice Antonio Nìnno saranno ospiti (assieme al pesarese Blair) della trasmissione Spiker di Tvrs. I tifosi sono in fibrillazione per organizzare la trasferta di martedì con prenotazioni per il pullman gratuito presso il Bar Piccadilly.
a.d.m.
Fonte: Il Resto del Carlino