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De Vizia, incontro ravvicinato

Avellino decide in questi giorni sulla propria squadra di basket

Si moltiplicano, intorno alla Scandone Avellino, le testimonianze di affetto e di solidarietà. In vista dell’attesa assemblea di giovedì pomeriggio, al Paladelmauro, anche la sezione provinciale del Coni è scesa in campo, diramando un comunicato indirizzato ai vari enti amministrativi locali, a tutte le associazioni commerciali ed imprenditoriali irpine ed alle società sportive avellinesi. Giuseppe Saviano, presidente del Coni di Avellino, solleva ancora una volta l'attenzione dell'opinione pubblica nei confronti della De Vizia, sempre più a rischio di cessione del titolo di A1. «La Scandone - spiega Saviano - è un patrimonio da salvare per diversi motivi. È l'unica squadra campana del massimo campionato di basket. Da decenni opera per la diffusione dello sport giovanile e può vantare anche un numeroso pubblico, che ha sempre dimostrato grande correttezza e sportività. Né va dimenticato che questa società è sostenuta da una dirigenza sana che, grazie al proprio impegno ed alle sue capacità, ha raggiunto obiettivi finora inimmaginabili». Saviano auspica che, quanto prima, si riesca a trovare la soluzione ad ogni problema, in modo da salvare una società che, ormai, fa parte della tradizione sportiva e civile di Avellino. Generoso Benigni, presidente della Scandone, ha immediatamente testimoniato la propria riconoscenza nei confronti del Coni di Avellino e dei suoi dirigenti. «Questo loro interessamento - commenta il presidente biancoverde - è certamente una cosa positiva. Ringrazio tutti ed, in particolar modo, Giuseppe Saviano. Tutti gli appelli sono utili, perché contribuiscono a creare interesse attorno al problema. È stato un bene, poi, secondo me, che l'allarme sia stato lanciato così presto, prima che potesse subentrare un certo disinteresse». Dei tanti messaggi di soccorso inviati, però, qualcuno deve aver già colpito nel segno. Anche Generoso Benigni ha avuto conferma dell'effettiva esistenza di una cordata di imprenditori, interessati all'acquisto della Scandone. «Si è fatto vivo - conferma lo stesso Benigni - un consorzio di imprese solofrane. Avremo un incontro a breve scadenza. Noi dirigenti siamo tutti disponibili a cedere gratuitamente le nostre azioni. In più, se ci sarà da fare un ultimo sforzo, non ci tireremo indietro, come testimonianza di affetto e di riconoscenza verso chi salverà la Scandone. Io spero nell'intervento degli enti amministrativi locali. L'assessore Gengaro mi ha assicurato che sta parlando coi rappresentanti della Regione, ma i tempi sono brevi. Sarebbe bene se anche la Provincia facesse qualcosa in più, mentre non me la sento di chiedere altro al Comune di Avellino. Chiunque voglia darci una mano, però, dovrà farlo in fretta ed in maniera concreta». Questo discorso vale anche per gli imprenditori di Solofra. «Vorremmo avere - conclude Benigni - un impegno formale anche da parte loro. Se vogliono acquistare la Scandone o entrare in società ben vengano, ma dovranno essere più concreti e più precisi, magari fornendo quanto prima precise indicazioni sui tempi dell'operazione e sulle somme che vorranno investire».
Raffaele Giusto
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