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Scaligera, l’ora delle decisioni

Il curatore fallimentare ha avuto un incontro con il presidente federale per spiegare la situazione della società

La Müller ha conquistato sul campo il diritto a giocare in A1 anche nella prossima stagione, ma non si sa ancora se sarà veramente così. La squadra ha dato l’anima perchè potesse continuare la felice tradizione della Verona dei canestri, ma agli appassionati si annunciano settimane di... passione prima di sapere se potranno ancora andare a sostenere una squadra di vertice nel prossimo campionato. Gli ostacoli da superare sono numerosi. Il primo è, naturalmente, quello di salvare la società, dichiarata fallita dal Tribunale di Verona nel febbraio scorso, ora in esercizio provvisorio sino al 30 giugno prossimo. I modi sono due: o rimettere in bonis la Scaligera Basket, ossia pagando tutti i debiti (poco più di un milione di euro) e arrivare alla revoca del fallimento (ed in questo caso non vi sarebbero dubbi sulla permanenza del diritto sportivo alla stessa società), oppure che una nuova società intervenga, pagando il debito sportivo (quello nei confronti dei tesserati e della Federazione pallacanestro) e dando garanzie anche per il futuro. In questo secondo caso è molto probabile che il diritto sportivo sarebbe confermato a Verona. Lo stesso presidente della Federbasket, Fausto Maifredi, presente l’altra mattina a Bussolengo per il Meeting dei presidenti provinciali e regionali della Federbasket del Nord Italia, ha fatto presente la volontà di «salvaguardare un patrimonio come la Scaligera».
«Le nostre regole - ha precisato Maifredi - prevedono che prima debba terminare l’anno sportivo; poi verificheremo l’esatta situazione e se ci sarà una società subentrata totalmente, sanando la Scaligera. Le norme attuali sono state fatte nell’ottica di evitare che un fallimento fosse un tentativo per superare situazioni di difficoltà. La situazione è aperta e la approfondiremo al momento opportuno, con tutti i documenti davanti e le posizioni precise».
Diritto sportivo, però, non significa certezza della A1. La Scaligera (o la nuova società) non ha rispettato (a causa della partenza di Turner e Fajardo) il parametro riguardante la cifra minima da destinare all’ingaggio dei giocatori. Maifredi ha riferito: «Ho fatto presente al curatore fallimentare che la società potrebbe essere risanata, ma che non ha i parametri richiesti per la A1. Dovremo sentire la Comtec quando avremo tutta la situazione: è vero che un curatore non era nelle condizioni, in questo ultimo periodo, di intervenire sotto questo aspetto. Come vedete, la situazione è fluida. Quest’anno sino a fine luglio non avremo certezze sulle squadre che giocheranno in A1: lo sapevamo anche da prima, avendo cambiato le regole, ma avremo poi società più forti e più solide». Maifredi aveva parlato, tempo addietro, della possibilità di spedire Verona in Legadue per il mancato rispetto dei parametri. Ha ribadito: «Ho detto che, tenendo conto di quella che è la realtà di Verona, dei suoi titoli e dei traguardi raggiunti, sono favorevole anche ad un’ipotesi di inserire Verona nel secondo campionato professionistico, partendo però da una società sana, che abbia risolto tutta la situazione debitoria. La disponibilità della Fip c’è. Non voglio far pensare di aver già messo in Legadue Verona. La situazione è fluida: vedremo di trovare le soluzioni per salvaguardare il patrimonio della Scaligera».
Il curatore fallimentare Mino Castellani, intanto, si è incontrato con Maifredi (ed il presidente federale lo ha ringraziato per aver voluto questo incontro). «Si è trattato - precisa - di un incontro interlocutorio, chiesto da me, in quanto ritenevo opportuno sentire Maifredi dopo aver parlato con i consulenti della Lega e con la Comtec. Ho esposto al presidente federale la siatuazione della società, attualmente molto definita, per renderlo edotto di quale sia il debito sportivo».
Per quanto riguarda il mancato rispetto del parametro, Castellani osserva: «La storia dei parametri è aspetto che non dovrebbe interessare più di tanto la Federazione, ma la Lega. Ho fatto, comunque, presente al presidente Maifredi che, di certo, la Scaligera non è l’unica a non aver rispettato il parametro, ammesso che lo stesso non sia stato rispettato perchè vorrei sapere, prima, come si farebbe questo conteggio: nessuno l’ha mai detto».
A giudizio del curatore fallimentare, insomma, la questione parametri potrebbe essere superabile, anche se, indubbiamente, Verona è sfortunata perchè, rispetto al passato, «c’è la volontà di ridurre il numero delle squadre di A1, secondo una lettera di intenti siglata in Lega», e anche la volontà, da parte della Federazione, di far rispettare regole altre volte disattese (vedi, ad esempio, il caso Sheppard, il giocatore utilizzato l’anno scorso da Roseto contro le regole sull’impiego degli stranieri). «Col presidente Maifredi - riferisce Castellani - ci siamo lasciati con l’assicurazione che, quanto prima, avrei tentato di dare comunicazione su chi fosse interessato ad acquisire la società. Penso che qualcosa, in questi giorni, si concretizzerà in qualche incontro».
Il curatore fallimentare, al riguardo, non si sbilancia perchè «per il Tribunale sono importanti solo le cose scritte». Per queste, comunque, i tempi sono sempre più stretti: la stagione sportiva e anche la gestione provvisoria della Scaligera Basket concessa dal Tribunale scadono il 30 giugno prossimo. «Ma è nei prossimi trenta giorni - fa presente Mino Castellani - che tutto dovrà essere definito».
Renzo Puliero
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