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Ataman striglia la Montepaschi

Poca intensità in allenamento, il coach chiede il massimo

Ataman ha dato una bella strigliata alla squadra. Al termine dell'allenamento il coach biancoverde si è intrattenuto a lungo a metà campo con i suoi giocatori facendo notare come l'intensità del lavoro non fosse stata sufficientemente alta, soprattutto per la vigilia di una gara decisiva come quella di domani a Cantù. Poi, scuro in volto, si è ritirato nel suo ufficio senza rilasciare dichiarazioni a caldo.


Il cambiamento d'orario (la Mens Sana ieri si è allenata alle 15, partenza stamani alla volta di Cantù) può aver influito sulla carica energetica della squadra, ma questo è un alibi piuttosto fragile visto che il ritmo nell'allenamento di ieri pomeriggio è stato davvero blando. Il richiamo all'ordine operato dal coach ha quindi l'obiettivo di caricare ulteriormente la squadra in vista della gara con l'Oregon. E non solo, perché in appena tre giorni la Montepaschi potrà scrivere una pagina importante nella storia della propria stagione.


Prima la sfida con Cantù, fondamentale per la lotta alla quarta piazza, poi l'andata dei quarti di finale di Coppa Saporta che Siena giocherà martedì pomeriggio a Kazan (18.30 locali, 16.30 ora italiana) dopo un viaggio lunghissimo e senza neppure un allenamento di preparazione. Facile capire, quindi, come la concentrazione possa giocare un ruolo determinante in questo frangente.


«E' proprio così - conferma Petar Naumoski - soltanto se restiamo concentrati possiamo vincere. Il coach era arrabiato a fine allenamento ma questa è una cosa normale quando ci si avvicina ad una gara importante come quella di Cantù perché si cerca di ottenere sempre il massimo in ogni frangente, anche in palestra».


Con Cantù la Mens Sana è sul 2-0. E la differenza canestri ottenuta all'andata (+27) difficilmente potrà essere ribaltata. Ma questo è un aspetto che i giocatori non devono neppure prendere in considerazione.


«Giocare pensando alla differenza canestri - spiega Naumoski - sarebbe un errore gravissimo. Come ho già detto, dobbiamo restare uniti e giocare di squadra cercando di vincere come squadra e non come singoli. E poi abbiamo già dimostrato a Cantù cosa possiamo fare, e saranno loro a doverci temere». Parola di chi ha vinto tutto.

di Federico Cappelli
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